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PIETRAMELARA – Camorra Gas, su un foglio i nomi dei comuni dove si ‘poteva’ andare

PIETRAMELARA. Un foglio di carta A4 con tutti i nomi dei comuni dove nessun concorrente doveva mettere piedi.  Così chi voleva iniziare una nuova attività poteva sceggliere fra alcuni comuni del basso Molise e basso Lazio. Ma tutto l’Alto Casertano – dal Montemaggiore fino a tutto il Matese – no. Quello doveva essere “riserva di caccia” dell’impresa Mauriello.
Lo riferisce  una delle vittime ai carabinieri durante l’interrogatorio: “Leopoldo Mauriello mi mostrò un foglio A4 sul quale lo stesso aveva indicato a penna i comuni nei quali non dovevo andare a vendere le mie bombole ed anche quelli in cui invece potevo. Potevo solo andare a Presenzano, Sesto Campano (IS) e Venafro (IS).
Si trattò di una semplice indicazione che non venne accompagnata da minacce esplicite ma solo dall’espressione: “qui non puoi andare, non devi andare” e tra i comuni”vietati” vi erano tutti quelli dell’alto casertano, da Pietramelara fino a Capriati al Volturno, mentre non erano indicati altri comuni più a sud di Pietramelara stessa.
Non potevo, per ovvi motivi economici limitare il mio lavoro ai comuni indicatimi dal Mauriello  ed allora ho comunque iniziato a vendere anche in paesi che mi erano stati preclusi e, dopo circaventi  giorni si presentò a casa mia – riferisce l’imprenditore vittima delle intimidazioni –  lo stesso Mauriello accompagnato da una persona di Pietramelara, che conosco a nome Giuseppe Cantile.
Leopoldo,  mi minacciò   in   modo   velato dicendomi,   in  italiano   con  forte  marcato  accento casertano/napoletano, che: “allora tu non hai capito niente del sistema di come funzione” riferendosi chiaramente al fatto che non avevo rispellato il divieto di vendere in alcuni paesi. Mi limitai ad ascoltare quelle parole senza replicare in alcun modo e prima di andare via, lo stesso Cantile mi disse:” speriamo che hai capito”.
Nonostante quelle minacce ho continuato il mio regolare lavoro, sevendo clienti anche nei paesi che mi erano stati vietati ma in ogni caso, visto i precedenti, ceravo di stare attento a veicoli o persone che reputavo sospetti”.
Dalle minacce, ben presto, si passò alle vie di fatto e l’imprenditore “disubbidiente” venne aggredito e malmenato in un agguato messo in atto nella zona dei Pantani.

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