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FORMICOLA – Il tribunale toglie 4 figli ai genitori, Aurilio: mi dimetto

FORMICOLA. Quattro fratellini residenti a Formicola dovranno essere tolti alla patria potestà dei genitori e collocati presso una casa famiglia, sebbene la legge n.184 del maggio 1983, modificata poi dalla legge 149 del marzo 2001 si fonda sul principio della tutela del minore in situazione di difficoltà o di grave pregiudizio. Il collocare dei minori in una casa famiglia equivale pertanto se non ad un vero e proprio abbandono di certo all’impedimento del diritto del minore a vivere, crescere ed essere educato nell’ambito di una famiglia, tramite affido che sulla carta la legge voleva privilegiare come metodo per combattere l’abbandono dei minori.
Il tribunale dei minori di Napoli ha sentenziato che i quattro fratellini, benché esistano richieste di affido, debbono essere collocati nelle strutture private nelle quali si paga, se tutto va bene, cinquanta euro giornalieri. Il comune di Formicola con precedente sentenza dello stesso tribunale deve già pagare da settembre 2012 tre rette per altrettanti bambini, si troverebbe a dover pagare 350 euro giornalieri, che moltiplicati per 12 mesi ammontano a 126 mila euro annui. Calcolando che il bilancio del comune di Formicola non supera i 160 mila euro si chiede ai Ministri dell’Economia, degli interni e della Giustizia come si può amministrare un Ente Locale?
A parere del sindaco Aurilio è impossibile comprendere, con le sole risorse economiche a vantaggio del Comune di Formicola, come risolvere il problema economico salvo dichiarare il dissesto fuinanziario  e annullare qualunque servizio sociale a favore della comunità.
In tal modo a rischio si metteranno numerosi altri nuclei familiari che vivono già in grave situazione di disagio. Inoltre – continua Aurilio – il disagio socio-esistenziale, il rischio di abbandono sono più forti nelle società deprivate e disagiate.  Inoltre – continua Aurilio – il disagio socio-esistenziale, il rischio di abbandono sono più forti nelle società deprivate e disagiate. Vivere un disagio sociale comunitario significa riportare il disagio a livello individuale. Minore è il disagio collettivo minore è quello individuale. E poi, ci si chiede, se è giustizia sociale aiutare 7 minori ed abbandonare centinaia di altri?  Nel rispetto delle linee della normativa non sarebbe più opportuno e più logico perseguire la strada dell’affido?
Infine ci si chiede chi deve provvedere a togliere i bambini alla famiglia che si oppone  con forza e determinazione. Si può usare la forza? E chi è autorizzato a farlo? Nel frattempo nessuna risposta, al di fuori di una paventata querela per la mancata esecuzione della sentenza, è pervenuta al Sindaco Aurilio da parte della istituzioni a cui si è rivolto prospettando il caso. Pare che il problema non sia di nessuno se non dei quattro bambini, dei genitori e degli amministratori di Formicola. “Aspetto alcuni giorni ancora – conclude Aurilio – poi dichiaro il dissesto finanziario e presento le dimissioni da sindaco. Vengano ad amministrare il paese tutti quelli che ho interpellato e che non hanno avvertito l’obbligo e il dovere di rispondere”.

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