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PIEDIMONTE MATESE – MOSTRA “FRAMMENTI DI STORIA DELLA POLIZIA SCIENTIFICA”

PIEDIMONTE MATESE (di Rachele Izzo) – Grande successo per la giornata organizzata dalla Preside Prof. Isabella Balducci e da Gianmarco Della Paolera per la legalità. Il primo evento, tenutosi presso l’Istituto Tecnico Commerciale V. De Franchis, è stato il Convegno dal titolo “Legalità e Sicurezza”, alla presenza dei ragazzi delle scuole secondarie di primo grado. A moderare l’incontro è stato Della Paolera, il quale dopo la presentazione dei relatori ha ceduto la parola al dirigente Scolastico Balducci, la quale ha evidenziato l’importanza dell’incontro . A dare il benvenuto ai convenuti è stata la Vice-Presidente della Confesercenti Angela De Cristofano che ha chiesto l’apertura di un Posto Fisso di Polizia nel Matese. Dopo la dirigente scolastica ha preso la parola il Comandante della Polizia Stradale di Caserta Giovanni Consoli soffermandosi sull’uso delle cinture di sicurezza e del codice della strada mostrando vari filmati. Il primo intervento è stato quello del Giudice Antimafia Catello Maresca “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.La mafia non vuole sparare. Non dobbiamo immaginarla come una organizzazione violenta, con al coppola e la lupara. Questa non è la mafia moderna. La mafia moderna è intelligente, perché sa che quando spara essa viene attaccata dallo Stato. E lo Stato è più forte dal punto di vista militare. La mafia è un atteggiamento mentale. Oggi i mafiosi considerano la violenza come l’estrema ratio: il loro è un metodo fatto non di violenza ma di collusione. I mafiosi di terza generazione oggi diventano imprenditori: fanno studiare i loro figli per renderli più operativi. Quello che chiede il pizzo oggi è morto di fame, non è un mafioso. La mafia non è più quella che conoscevamo». E ha concluso: «Gli occhi vanno tenuti aperti dove ci sono aperture di grandi attività o nel ciclo dei rifiuti.” Il Dirigente Generale della Polizia di Stato Maurizio Piccolotti che si occupa della sicurezza del Ministro dell’Interno Matteo Salvini ha ribadito l’importanza dell’incontro, evidenziando come ideologicamente alla parola legalità viene associato il termine libertà, come espressione di un libero confronto tra associazioni di persone invitando gli alunni a denunciare i bulli. Tecnologie e strumenti sono sempre  importanti, imprescindibili per un’amministrazione che guarda al futuro. Ma quello che fa la differenza ha ribadito ancora Piccolotti sono le professionalità e la passione dei nostri uomini e delle nostre donne. Piccolotti ha spiegato che a breve sarà istituito il numero unico di emergenza 112. Invitando i ragazzi presenti a vivere come missionari della legalità, vivendo, quindi, non solo nella legalità ma anche per la legalità, il quale ha parlato ai ragazzi dell’importanza del rispetto delle regole e di come sia importante una sinergia tra le varie Istituzioni per la lotta all’illegalità. Papa ha esaltato il ruolo della famiglia e ha parlato della necessità  della alleanza pedagogica tra scuola, famiglia e comunità come base per l’educazione alla legalità. Poi c’è stato l’intervento del Direttore della Polizia Scientifica Fausto Lamparelli che  ha sottolineato l’importanza della grande capacità d’innovazione, confermando ogni giorno come il progresso della scienza e della tecnologia siano fondamentali nell’attività di sopralluogo, per la ricerca di prove e l’individuazione dei colpevoli, nel contrasto al crimine e nell’assicurare standard di sicurezza sempre più efficienti a tutela dei principi di libertà che oggi si ispirano come ieri alla nostra democrazia.  Egli  ha  poi sottolineato che “la Mostra restituisce alla memoria un pezzo fondamentale di un’eccellenza della nostra amministrazione che per vivere nella legalità è necessario che tutti i cittadini siano educati a rispettare le regole e a convivere rispettando se stessi e gli altri. Pertanto, è indispensabile iniziare dai più giovani e, quindi, dalla scuola intesa come il luogo in cui per la prima volta ci si confronta con gli altri, dove bisogna rispettare alcune norme ed avere una precisa condotta mostrando la mostra Frammenti di Storia della Polizia di Stato che ha fatto tappa a Piedimonte Matese. Il Direttore Lamparelli ha effettuato con attenzione  un discorso storico partendo dai primi anni del Novecento, egli ha spiegato come una delle principali attività d’intervento della Polizia Scientifica era quella di cristallizzare sin da subito  la scena del crimine. E qui, ha  poi evidenziato Lamparelli, quasi allo stesso modo, con questo catalogo si è scelto di puntare attivamente  su documenti e fotografie per fermare il tempo su alcuni momenti più drammatici dell’Italia degli ultimi decenni. Presenti in Sala anche le Fiamme Oro della Polizia con l’Ispettore Pasquale Musco, il Vicario della Questura Andrea Curtale, l’Associazione Nazionale Polizia di Stato di Caserta, il Commissario Giovanni Visco della Polizia Stradale di Caianello, il Vice-Sindaco di San Gregorio Matese Antonio Mallardo, l’Assessore di Santa Maria Capua Vetere Salvatore Mastroianni, l’Assessore di Sant’Angelo d’Alife Giancarlo Campone, il Comandante del Nucleo Mobile della Guardia di Finanza di Piedimonte Fernando Martino, l’ex Sindaco Lino Diana, il Comandante della Polizia Municipale Giovanni Labriola. A fine Convegno c’è stato il taglio del nastro alla Mostra Frammenti di Storia della Polizia Scientifica. Con la mostra si è fatto un tuffo nel passato senza filtri e senza mediazione attraverso le foto relative all’omicidio dell’Onorevole Aldo Moro, che riassumono l’orrore degli Anni di Piombo; Sono inoltre esposte le foto del rogo devastante che distrusse il glorioso Teatro Petruzzelli, e le foto del vertice dei ministri finanziari e dei governatori delle banche centrali del G7, tenutosi lo scorso anno al Castello Normanno Svevo; ci sono anche foto recenti come le istantanee che raccontano le visite di Papa Francesco a Bari e a Molfetta nel 2018.La mostra racconta l’instancabile lavoro, degli uomini e delle donne della Polizia scientifica che, con il loro operato, hanno fatto e fanno la storia d’Italia, consentendo a tutte le generazioni di comprendere ed interpretare il passato per affrontare al meglio le sfide del futuro.

 

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