SESSA AURUNCA. Accordo Tommasino Verrengia, l”inutile tentativo di isolare Calenzo pur cercando di far emergere all’esterno che è un loro alleati. Già nelle scorse settimane avevamo parlato del’abbraccio mortale che Alberto Verrengia stava tentando nei confronti del suo rivale storico Gino Tommasino, ma i dettagli sulla vicenda della “fusione” tra Generazione Aurunca e Nuovo Patto Aurunco sembrano darci ragione ancora una volta.
Circa un mese fa, con un comunicato stampa le due civiche più rappresentative dei due ex candidati Sindaci Alberto Verrengia e Gino Tommasino annunciavano alla cittadinanza la loro intenzione di far fronte comune in Consiglio Comunale per creare dopo “soli” 3 anni di amministrazione un’opposizione strutturata al Sindaco Silvio Sasso e alla sua compagine di governo.
Una “notizia bomba” artatamente creata per intimorire i loro avversari interni ed esterni, che in realtà mette a nudo le debolezze e l’inconsistenza politica dei due ambiziosi personaggi. Come direbbe qualcuno se Sparta piange Atene non ride. Da un lato c’è Alberto Verrengia che brancola già da tempo nel buio dell’isolamento elettorale, dopo essere stato abbandonato dai suoi principali alleati elettorali Crispino e Rocco ha incassato negli ultimi giorni il “ciaone” del suo storico braccio destro Enrico Forte passato ormai in Forza Italia. Dall’altro c’è Gino Tommasino, già Sindaco di Sessa Aurunca per volere e necessità di Lorenzo (“Il Magnifico”) Di Iorio, che ha assunto in questi anni il mero ruolo di “porta borracce” al Leghista Aurunco Emilio Pecunioso senza il quale sarebbe probabilmente rimasto con il “pugno di mosche” (elettoralmente parlando) rappresentato dai 400 voti del “vecchio” Patto Aurunco divenuto ora “nuovo” Patto Aurunco ma sempre governato dal sempre verde (anzi nero) Umberto Valletta.
Qual è il timore dei due?
La risposta è Italo Calenzo. La verosimile ascesa dell’ex Vice-Sindaco di Tommasino al rango di candidato sindaco per il centro-destra non fa dormire i due aspiranti alla fascia tricolore, che sebbene riconoscano maggiore struttura politica e maggiori capacità amministrative a Calenzo non vogliono proprio accantonare le loro rispettive ambizioni personali proponendosi così in questo improbabile “tandem senza pedali” che finora ha fatto solo perdere a Verrengia la verginità politica e a Tommasino la sua stessa identità nei confronti del suo più acerrimo nemico nei tempi in cui era Sindaco. Più che un’alleanza si può ormai parlare di una stretta della Medusa-Verrengia nei confronti di Perseo-Tommasino, che messo ormai alle corde dall’avanzata età anagrafica o porterà con sé la testa del “mostro” verso la sua rielezione a primo cittadino o ne rimarrà pietrificato dallo sguardo.
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