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CAPUA – Gestione cimiteri, lavori a rischio

CAPUA. Dallo scorso primo  Gennaio il Comune ha affidato i servizi cimiteriali alla ditta “Gruppo I Cipressi srl” che ha vinto la gara espletata dalla stazione unica appaltante e conclusasi in data 12/12/2012.
Nelle more dell’espletamento degli adempimenti necessari per la sottoscrizione del contratto di durata triennale, il servizio è stato affidato provvisoriamente per la durata di due mesi alla ditta alle stesse condizioni praticate dalla Cooperativa Bella Capua che ha gestito il servizio dal lontano 1999. Pertanto, i dipendenti e soci della cooperativa, tutti capuani, che per tanti anni hanno eseguito il servizio sono rimasti senza lavoro. Il fatto desta grande preoccupazione nella città.
Il 2013, infatti, è iniziato veramente male per i capuani. Prima tasse extra per oltre cinque milioni di euro e poi la perdita di posti di lavoro che si erano ormai consolidati da tanti anni.  Si rischia così di aggravare lo stato di disagio sociale e spingere tante famiglie al limite della sopravvivenza. Non bastava la crisi economica nazionale che ha già tanto duramente colpito i cittadini capuani, la città deve anche subire le conseguenze della nefasta gestione amministrativa di Antropoli e Ricci.
Speriamo di non assistere al ripetersi di quanto successo nella raccolta rifiuti, dove le scelte dell’amministrazione comunale hanno portato all’esubero di dieci unità lavorative. Sarebbe un fatto negativo per tutta la città non solo per i capuani che rischiano il posto di lavoro.
Queste, in sostanze le critiche che il centro sinistra capuanbo muove contro l’attuale governo cittadino.  I conti del comune hanno determinato anche la frattura fra Antropoli e il PdL. Intanto l’amministrazione punta l’indice contro gli evasori  di tarsu ed ici potrebbero avere i giorni contati. Almeno così dicono gli amministratori cittadini. E’ aperta, infatti, la caccia ai cinque milioni di euro che secondo le stime della Iap, l’azienda a cui è stata riaffidata la riscossione dei tributi comunali, rappresentano l’entità dell’evasione della tarsu degli ultimi cinque anni. Il primo passo, messo in atto, è il confronto dei dati catastali delle abitazioni e delle attività produttive e commerciali con quanto effettivamente pagato dai contribuenti. In questi giorni, infatti, molti cittadini stanno ricevendo alcune comunicazioni con le quali sono invitati a fornire i dati catastali.

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