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GRAZZANISE – TERZA ETA’: TUTTO DA RIFARE…

GRAZZANISE – Sulla questione dei locali per uffici sanitari pesa ancora il populismo svoltista, solo un atto d’imperio della commissaria Ciaramella sbloccherà la situazione.  Oltre la cronaca delle recenti riunioni e dell’attuale polemica – sul diverso impiego dello stabile occupato (in piazza Roma) dal Circolo polivalente per anziani e pensionati – c’è più d’un dato informativo e …politico da ripescare, al fine di capire dove approderà la barca. Invero, su tutta la questione di quei locali pesa ancora il populismo svoltista che, nel tempo, ha spesso preferito “innaffiare” i “corpi separati” del “facile consenso” piuttosto che anteporre il “bene comune” a vantaggio della comunità intiera. I fatti ed i fenomeni del decennio di strapotere gestito dall’ex primo cittadino Enrico Parente (fondatore e dux della vincente lista civica La Svolta) hanno di fatto coinvolto bambini ed anziani, giovani e donne. A quella “regola” è forse sfuggita soltanto la mezza età, probabilmente perché in fondo s’è posta come protagonista e complice delle scelte operate dall’Amministrazione comunale agli ordini del sindaco-medico-ecografista Parente. Esemplificando in sintesi, basti ricordare le tristi vicende di un asilo-nido mai inaugurato, di un parco-giochi diventato “campo di battaglia” politico-giudiziaria e delle precarie condizioni in cui tuttora versano almeno due edifici scolastici. E se questo è accaduto a danno dell’infanzia grazzanisana, per i giovani non è andata meglio: l’iniziale accaparramento “di parte” per la guida del Forum, il mancato ritorno dei “campetti di tennis” (dal 2003 ad oggi) nell’effettiva disponibilità del competente Assessorato e l’attuale inagibilità del campo di calcio “R.Massaro” rappresentano altre due cartine al tornasole di conferma del medesimo andazzo. Anziani e pensionati “fortunati” invece, in applicazione delle “tre effe” di “borbonica” memoria: festa, farina e forca. Cene e pranzetti, gite e balletti: così è andata avanti per anni la politica svoltista per la “terza età”, perfino col ciclico supporto dell’Unione dei Comuni Caserta Sud-Ovest. Tanto è allegramente avvenuto almeno da quando, in una competizione elettorale per il rinnovo degli Organi interni al Circolo polivalente, a pugno duro si strappò al gruppo dei vecchietti capitanato dal presidente uscente (e mai più rientrato) Luigi Pezzera il governo del sodalizio. E la maliziosa involuzione è andata gradualmente radicandosi fino a rendere i locali di piazza Roma “comoda sede” di uno sparuto insieme interfamiliare configuratosi con la presidenza dell’insegnante Armando Petrella, tuttora chiuso a riccio intorno al presidente Nicola D’Abrosca e riottoso a fare spazio e spazi. Tutto qui. E non è poco. Già Grazzanise perse tre anni fa la Guardia Medica anche per non penalizzare la “rocciosa” pattuglia di pensionati appartenenti soprattutto a due-tre famiglie “insediatesi” da anni al vertice. Dunque la questione torna adesso a ripresentarsi e sono spiegabilissimi i “no” a cedere una parte dei locali per una diversa destinazione d’uso. Di aperto confronto democratico e di convocazioni “ad personam” per le assemblee dei vecchietti neppure a parlarne. Fino a qualche anno fa il Circolo “partoriva” i nonnini-vigili: ora nemmeno quelli esistono più. E le donne più o meno attempate? Invitarle al ballo o alla cena è un bel piacere del sabato sera. Intanto, l’impegno per l’assistenza domiciliare alle nonne malate e sole resta roba di “un altro mondo” ancora da scoprire. Insomma, sul versante della “terza età” a Grazzanise è tutto da rifare. Pare proprio che una Commissione prefettizia (Provolo-Argirò-Sorbo, 1992-94) battezzò il Circolo ed un’altra (Ciaramella-Nero) debba ribattezzarlo. Forse solamente con un atto d’imperio.

RAFFAELE RAIMONDO

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