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Il Maggiore Baldacci, Comandante della Compagnia del Matese, ha condotto le indagini sul caso

ALIFE – Violenze sulla moglie e abusi sessuali sulla figliastra, nuova perquisizione a casa Marra: importanti riscontri

ALIFE – I carabinieri della compagnia del Matese hanno effettuato un nuovo blitz, questa mattina, nell’abitazione di Domenico Marra. L’azione si è resa necessaria per effettuare una perquisizione nella struttura dove fino a pochi giorni fa l’uomo viveva con la famiglia. Il lavoro dei militari dell’arma guidata dal capitano Baldacci avrebbe dato buoni frutti. Sarebbero stati ritrovati, infatti, importanti documenti che potrebbero costituire prove determinanti per il prosieguo giudiziario dell’intera vicenda. In particolare, secondo alcune voci raccolte in paese subito dopo la fine della perquisizione, i carabinieri avrebbero ritrovato un telefonino nella cui memoria erano archiviate quasi un migliaio di foto hot in cui è ritratta la giovanissima vittima degli abusi. Inoltre i carabinieri avrebbero recuperato anche diverse foto in formato cartaceo nascoste all’interno di uno spazio all’interno di un muro dell’abitazione. Documenti che ora dovranno essere vagliate dagli inquirenti. Intanto domani, presso il carcere di Maria Capua Vetere è fissato l’interrogatorio di garanzia in favore di Marra, la cui difesa è affidata all’avvocato Emanuele Sasso.
Secondo l’accusa l’uomo picchiava e maltrattava ripetutamente la moglie e poi abusava sessualmente di una ragazzina (figlia della moglie avuta da una precedente relazione) di appena dodici anni obbligandola a rapporti di ogni genere. Per farla stare zitta, per evitare che la fanciulla raccontasse alla madre gli abusi subiti, la minacciava di morte. Bastava poco per scatenare la furia dell’uomo: una bottiglia di vino non messa a tavola, una parola fuori posto, un ordine non eseguito rapidamente. E tutto peggiorò quando la donna decise di separarsi. Le violenze e le botte aumentarono. Le due vittime per molti anni non ricorrono ai carabinieri, non denunciano il loro “carceriere”. Hanno paura. Temono di essere uccise. Poi la madre decide di rivolgersi ad un centro antiviolenza. Scattano le denunce, partono le indagini che portano all’arresto di Domenico Marra.

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