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CASAPESENNA / MADDALONI – Processo a don Barone, la testimonianza di una ex fedele del tempio inchioda il sacerdote

CASAPESENNA / MADDALONI – Stamattina è stata ascoltata una fedele nel processo a don Barone, accusato di maltrattamenti e lesioni nei confronti di una ragazzina di 13 anni di Maddaloni e di violenza sessuale verso altre due vittime. A giudizio anche il dirigente del commissariato di Maddaloni Luigi Schettino ed i genitori della bambina picchiata durante presunte pratiche esorcistiche.  L’ex fedele ha raccontato ai giudici di essersi avvicinata a Don Barone nel gennaio del 2016 quando, in crisi personale anche per essersi lasciata con il fidanzato, si recò al Santuario di Casapesenna perché le avevano parlato di un prete carismatico.  La donna  ha raccontato che decise di non proseguire con la laurea magistrale dopo aver conseguito quella triennale per via della frequentazione assidua che voleva il prete. L’ex adepta ha poi parlato di esorcismi violenti praticati dal sacerdote e altri “ambigui” come quando su una delle ragazze ritenute possedute il sacerdote avrebbe passato con il suo pollice sul basso ventre facendo una croce all’altezza dell’inguine. A lei stessa una volta le avrebbe toccato il seno durante una confessione. La donna ha, poi, riferito come nell’autunno 2016, maneggiando il cellulare di don Barone, avrebbe visualizzato un sms  inviato ad una donna in cui diceva di amarla. La ragazza parlò di quel messaggio anche ad altri fedeli scatenando l’ira del prete. Quando il caso è esploso con le Iene la ragazza si è sentita in dovere di appoggiare la sorella maggiore della vittima nella sua denuncia: “E’ stata la più coraggiosa di noi”, ha detto ai magistrati. Il processo è stato poi rinviato a febbraio.

 

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