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Piedimonte Matese – Capotreno aggredito da immigrato, la notizia è “social”: Zappa non perde tempo per mettersi in mostra

PIEDIMONTE MATESE – La coordinatrice pedemontana di Fratelli d’Italia, Melania Zappa, si ricorda della linea ferroviaria Alifana “abbandonata a se stessa” dop che un immigrato ha colpito un capotreno. Un atto delinquenziale che va chiaramente condannato, senza dubbio. Tuttavia sorprende la rapidità con cui Zappa non si sia lasciata scappare l’occasione per cavalcare un episodio dal forte richiamo mediatico. Alzare la polemica, oggi, quando c’è di mezzo un immigrato è facile e potrebbe portarti un buon numero di “like”, soprattutto se poi l’immagine di chi parla è ben curata nei singoli dettagli, dalla vertiginosa minigonna ai gioielli indossati con classe e candore.
Così, qualche ora dopo l’aggressione, Zappa si ricorda dei “mille problemi” cui sono sottoposti dalla notte dei tempi pendolari e lavoratori della tratta Piedimonte – Napoli grazie ad un episodio di cronaca. Non uno qualsiasi chiaramente. Un capotreno preso a pugni da un aggressore. Un aggressore immigrato. Perché il punto è sostanzialmente questo. Perché un qualsivoglia problema venga cavalcato sulle onde della propaganda politica e ne riceva la “giusta” enfasi c’è bisogno di tutti gli ingredienti. E naturalmente la figura dell’immigrato, ancor più valido se nero, non può certo mancare.
Se l’aggressione la mette in atto un immigrato, una persona di colore, si grida allo scandalo e come per magia ci si ricorda di criticità e problematiche che quotidianamente ci scorrono davanti agli occhi e dinanzi alle quali non si spende mai una parola. Ma se arriva l’uomo nero allora scatta un clic. Un impulso impercettibile ma repentino che collega pensiero e azione per poi correre libero come un fiume in piena di affermazioni forti, prese di posizione intransigenti. Proclami. Chiacchiere buttate lì al vento quasi a caso. Perché tra l’aggressore (rigorosamente immigrato) e i mille problemi dell’Alifana non esiste alcun nesso. E ricordarsi dell’ennesimo “malato cronico” del territorio soltanto a seguito di un episodio di cronaca è fiato sprecato. Oltre ad una occasione persa per tacere.
Chiaramente in un paese dove due ministri vanno all’aereoporto per accogliere un ricercato appena arrestato e poi, contro ogni protocollo e logica, pubblicano il video, da loro stessi girato, sulle fasi seguenti l’arresto (foto segnalamento, impronte digitali, e formalità varie), l’azione di Melania Zappa, appare come un puntino minuscolo nell’infinito celeste.

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