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MARZANO APPIO – Una favola per combattere il bullismo, e l’agnello di Lepore batte il lupo cattivo

MARZANO APPIO (di Nicolina Moretta) – “Siamo lupi, siamo agnelli, siamo brutti, siamo belli perché il mondo sia perfetto l’amicizia vuole RISPETTO”. L’arroganza del “lupo” e  la sottomissione dell’”agnello” esistono dalla notte dei tempi;  la bravura creativa della maestra Giovanna Lepore è stata capace di trasformare l’antico in nuovo e offrire una inusitata chiave di lettura della vita. Una chiave di lettura dedicata soprattutto ai più piccoli. La maestra Giovanna ha superato un concorso per rendere una favola antica moderna, pubblicata sull’antologia per bambini “Scarpetta rossa”, della casa editrice Apollo Edizioni. La favola in questione è “Il lupo e l’agnello”, dello scrittore romano Fedro, un lupo prepotente che non sente giuste ragioni e mangia l’agnello. La maestra Giovanna ha attualizzato la favola per i bambini di oggi: il lupo riveste il ruolo di bullo che importuna l’indifeso agnello, ma quest’ultimo trova la forza di reagire, così come dovrebbero fare i bambini molestati. L’agnello si confida con i suoi amici, insieme si organizzano con l’aiuto di un telefonino. Il timido agnello dà un fortissimo calcio al lupo che perde l’equilibrio e cade nel ruscello. Così il lupo impara la lezione: capisce cosa vuol dire essere trattato male, si pente e chiede scusa all’agnello. E alla favola non manca la morale finale in rima che invita anche a riflettere quando nella vita scegliamo o ci troviamo nel ruolo del più duro o del più debole, un solo sentimento può aver effetto, affinché il mondo sia più bello: “Siamo lupi, siamo agnelli, siamo brutti, siamo belli perché il mondo sia perfetto l’amicizia vuole RISPETTO.”

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