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Cellole – Carnevale Cellolese: strappati i manifesti del Comitato, l’ombra delle censura

Cellole (di Armando Cappelli) – Già da tempo il Carnevale Cellolese era sotto la lente d’ingrandimento, già da tempo si aveva il sentore dell’imminente sostituzione del Comitato Carnevale Cellolese (che aveva risollevato l’evento ormai in declino) con un nuovo comitato. Sabato tutti sono venuti a conoscenza, in maniera alquanto brusca, del definitivo strappo tra il Comitato e l’Amministrazione e lo hanno fatto leggendo un comunicato sia affisso in città che diffuso via social. Il manifesto conteneva un duro attacco contro l’amministrazione comunale dove, forse, la frase più significativa è stata:

Il Comitato “nasce” nel 2016 con l’amministrazione Barretta e oggi “muore ammazzato” dall’amministrazione Compasso.

Poco dopo l’affissione, pare 10 minuti, i manifesti sono stati strappati; immediato è stato il commento del Comitato:

Attacchino mandato a casa con modi arroganti e costretto a non attaccare i restanti manifesti

poi il consigliere Franco Sorgente:

Minacce, telefonate ed sms intimidatori, manifesti strappati: questa è la reazione spropositata di chi sa di nn aver agito in maniera corretta nei confronti di un gruppo di ragazzi, VOLONTARI, che si sono tanto adoperati per il Carnevale Cellolese

seguito da Guido Di Leone:

Questo Comitato è nato nel 2016 con il sostegno dell’intero Consiglio Comunale, e dopo un gran lavoro fatto in questi anni, oggi viene “archiviato” da un’amministrazione che fino ad oggi, sta solo dividendo una popolazione. I manifesti sono stati stampati ed affissi, ma sono durati 10 minuti. La libertà di pensiero non potete negarla.

Superfluo è riportare le parole di sdegno profuse dai cittadini. In tutto questo è proprio Di Leone che centra il punto, il nocciolo della questione, perché non è particolarmente importante il contenuto del manifesto, bensì il trattamento che ha subito. Quello non era un semplice manifesto, era una pubblica dichiarazione che esprimeva il pensiero di un gruppo di persone, non importa che sia condivisibile o meno, ciò che importa è che a quelle persone è stata negata la libertà di poter comunicare qualcosa. Qualcuno si è auto-eletto censore del pensiero altrui ed è anche andato oltre, stando a quanto dichiarato da Sorgente e dallo stesso Comitato. La cosa è particolarmente grave e ancor di più se viene censurato un attacco contro chi amministra. Non sappiamo chi sia stato ma in pieno giorno qualcuno l’avrà pur visto.

Intanto all’indomani dell’increscioso fatto, il presidente del consiglio cellolese, Marianna Mauriello, pubblicizzava così il convegno che si è tenuto proprio oggi nella biblioteca comunale:

Al diritto alla libertà di opinione e di espressione , art. 19 della Dichiarazione Universale dei diritti umani, tra limitazioni e limiti è dedicato il convegno “Gli aspetti della comunicazione al tempo dei social media” – Sala conferenze – Biblioteca comunale di Cellole. – con Cristina Compasso.

Chissà se del “bavaglio ai manifesti” si è parlato durante il convegno. Per il momento pare che tutto taccia, resteremo in attesa delle eventuali dichiarazioni ufficiali dei rappresentanti istituzionali.

Diceva Sandro Pertini:

Dico al mio avversario: io combatto la tua idea che è contraria alla mia, ma sono pronto a battermi al prezzo della mia vita perché tu la tua idea la possa esprimere sempre liberamente.

Altri uomini, altri tempi.

 

 

 

 

 

 

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