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SANT’ANGELO D’ALIFE – Strade, comune senza finanziamenti. Macchia indelebile per Caporaso che scarica le colpe su Folco

Sant’Angelo d’Alife – Il mancato inserimento del comune di Sant’Angelo D’Alife nell’elenco degli enti che beneficeranno dei finanziamenti regionali per la viabilità (sistemazione delle strade) rappresenta una macchia difficilmente cancellabile per la figura politica del sindaco Michele Caporaso. E’ lui, infatti, l’unico colpevole. Lui, infatti, in veste di assessore ai lavori pubblici dell’amministrazione Folco, doveva partecipare al bando. Non lo ha fatto. Ora cerca di scaricare su altri le responsabilità, prima di tutto sullo stesso ex sindaco Folco. Perché è di questo che si tratta. Un tentativo che sembra solo peggiorare la magra figura realizzata. Invece di arrampicarsi sugli specchi, Caporaso dovrebbe chiedere scusa ai cittadini e spiegare le ragioni del fallimento. Ogni altro tentativo appare esercizio inutile. E’ questo in estrema sintesi il concetto espresso dal gruppo di opposizione e condiviso anche da numerosi cittadini che avevano creduto nelle promesse di Caporaso di ammodernare il sistema viario cittadino. Lo aveva detto e ripetuto tante volte, sapendo di non aver presentato alcun progetto. E per un sindaco che fa della “verità” il proprio cavallo di battaglia, questa è una figura davvero bruttina. Ora Caporaso dice che la priorità è la scuola (con il chiaro intendo di “distrarre” i cittadini dalla polemica sulle strade). “Speriamo – evidenziano i consiglieri di minoranza – che non si comporti sulle scuole come per le strade. Prendiamo atto della risposta fornita dal sindaco Michele Caporaso in merito al mancato arrivo nelle casse del comune dei finanziamenti regionali destinati alla viabilità. La prima constatazione che va fatta è che Caporaso ha perso una occasione per tacere. Avrebbe sicuramente fatto più bella figura. In quelle poche righe di comunicato – veicolato tra l’altro su una pagina facebook – ha parlato di vendette personali da parte della minoranza. Quali vendette, ci chiediamo? Sottolineare che il comune di Sant’Angelo d’Alife è uno dei pochi in tutto il comprensorio che non ha ricevuto finanziamenti per la sistemazione delle strade comunali, anzi, per meglio dire, non ha proprio partecipato al bando, è un dato di fatto incontrovertibile. Cosa c’entrano le vendette? In secondo luogo, Caporaso quando dice che a lui non si possono attribuire colpe poiché riveste la carica di sindaco soltanto da una manciata di mesi, mente spudoratamente. Infatti, le domande per partecipare al bando presentando i relativi progetti scadevano il 28 maggio 2018. Vale a dire, a ridosso delle ultime elezioni amministrative, quando Caporaso rivestiva la carica di vicesindaco nonché di assessore ai lavori pubblici. Quindi, chi più di lui è responsabile se il nostro ente non ha fatto nulla per ottenere quei fondi regionali? Come fa Caporaso a dire di non sentirsi responsabile di alcuna mancanza? Pensa davvero che solo attraverso atti di indirizzo, che se non sono poi seguiti da progetti restano fini a se stessi, possa dare una svolta al suo mandato amministrativo?Il sindaco ha infine parlato di umiltà. Gli suggeriamo che essere umili significa anche accettare una critica e non reagire d’impulso senza riflettere. Anche perché oggi il reato di lesa maestà lo si trova classificato soltanto nei codici penali degli stati a regime totalitario”.

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un commento

  1. Tutti i nodi,vengono al pettine,8 anni da amministratore inconcludente.