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TEANO – Droga, condannata Fuoco: trasportava 22 kg di stupefacente

TEANO – Si è definito innanzi il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di S. Maria C. V., Dott. ssa Nicoletta CAMPANARO, il processo a carico di Claudia FUOCO , trentatreenne di Teano che il 07 febbraio scorso venne tratta in arresto da Agenti del Commissariato di P. S. di Sessa Aurunca perchè in una Citroen Picasso di cui aveva la disponibilità vennero rivenuti oltre diciannove chili di marijuana e centosessantacinque grammi di cocaina. Di qui la contestazione della Procura della Repubblica sammaritana, oltre che del reato di detenzione a fini di spaccio di cui all’art. /3, 1° co., del D.P.R. n° 309/90, anche del più grave art. 80, 2° co., del D.P.R. n° 209/90 che prevede una pena fino a vent’anni di reclusione. E, infatti, nonostante la scelta dell’imputata di definire il processo nelle forme del rito abbreviato, il P. M. Dott. ssa Maria Alessandra PINTO, a seguito della sua requisitoria aveva formulato una richiesta di condanna della giovane sidicina a nove anni di reclusione e trentamila euro di multa.

Il G.I.P., invece, ha evidentemente accolto le argomentazioni del difensore dell’imputata, Avv. Fabrizio ZARONE, che, evidenziando come Claudia FUOCO avesse lealmente reso all’ultima udienza spontanee dichiarazioni con le quale la giovane, pur non contestando la disponibilità di quanto rinvenuto dal personale di polizia giudiziaria che procedette al suo arresto, ha fatto chiarezza sul contesto in cui i fatti per cui è processo maturarono una quindicina di giorni prima venne tratto in arresto, sempre da personale del Commissariato di P. S. di Sessa Aurunca, il compagno dell’epoca della giovane) e come la stessa risultasse essere incensurata, ha invocato l’applicazione dei minimi edittali e la concessione delle attenuanti generiche.
La Dott. ssa CAMPANARO, infatti, ha ritenuto di poter comminare all’imputato una pena aderente al minimo edittale ed applicare l’attenuante per il rito prescelto contenendo, così, la pena in sei anni di reclusione e ventiduemila euro di multa.
Tale pena consentirà all’imputata di qui a poco di poter chiedere l’applicazione di misure alternative alla detenzione in carcere previste per chi ha un residuo pena da espiare inferiore ai quattro anni di reclusione (affidamento in prova ai servizi sociali, etc.). Nei prossimi giorni il G.I.P. del Tribunale di S. Maria C. V. si dovrà pronunciare su un’istanza di sostituzione della misura della detenzione in carcere attualmente patita da Claudio FUOCO con quella degli arresti domiciliari, essendosi riservato il difensore della giovane, Avv. Fabrizio ZARONE, di inoltrarla fuori udienza al termine della sua arringa.

 

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