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GALLUCCIO / ROCCAMONFINA – Tu mi critichi, io non ti presto più le casette! E poi batte i pugni sul tavolo (come quando i bimbi battono i piedi)

GALLUCCIO / ROCCAMONFINA –  Mi hai criticato, non capisci la sinergia, non comprendi il bene del territorio. Allora io non ti presto più le casette per la sagra! E domani approverò in giunta il regolamento per non prestarti più le casette di legno!
Potrebbe essere un banale battibecco fra ragazzini. Invece no. E’ lo sfogo di un sindaco contro un suo collega.
E’ questo, infatti,  il messaggio lanciato dal sindaco di Roccamonfina, Carlo Montefusco, verso  il suo collega di Galluccio, Franco Lepore.  Unica “colpa” di Lepore sembra essere stata quella di aver manifestato pubblicamente il proprio disappunto (e come dargli torto) per  le spese eccessive sostenute dall’amministrazione Roccana per la sagra della castagna.
“La promozione del territorio è fondamentale, quindi Roccamonfina fa bene a promuovere il territorio, ma sarebbe probabilmente preferibile indirizzare gli sforzi su altre priorità, come tenere in ordine i conti del Comune e soprattutto offrire i servizi anche a costi contenuti”. Queste le parole di Lepore che hanno fatto calare il buio nel cuore della fascia tricolore di Roccamonfina.
Ben presto è scattata la rabbia di Montefusco e la “ritorsione”. Stasera, come accade nei tempi moderni, il numero uno di Roccamonfina si è “selfato” in un video messaggio chiaro e conciso: “non ti presto più le casette di legno, e domani approvo un regolamento in tal senso in giunta”.
Poi batte con forza i pugni sul tavolo. Certo, perché nei moment difficili,  quando serve far capire all’interlocutore chi comanda, allora Montefusco batte i pugni sul tavolo.
E subito ritornano alla mente quei bambini che pestano i piedi per terra per averla vinta. Poi, però, i bimbi crescono e compredono che il dissenso è il migliore strumento per migliorarsi sempre più.

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