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CAIAZZO – Strage di Monte Carmignano, Sorbo a Insero: lei perchè non si è presentato alle commemorazioni?

CAIAZZO – Eccidio di Monte Carmignano, il presidente del consiglio Ida Sorbo replica ad Amedeo Insero. Ecco le sue parole:

“Consigliere Insero, in seguito al primo articolo da lei diffuso, avevo scelto di non rispondere alle sue dichiarazioni perché ritenevo opportuno concentrare le mie attenzioni sulla manifestazione che si sarebbe svolta in occasione del Settantacinquesimo anniversario dell’Eccidio di Monte Carmignano, che invece lei ha cercato ,con intenti più o meno politici, più o meno propagandistici, di sabotare.  A meno di una settimana dal 13 ottobre, oggi lei diffonde un ulteriore comunicato rilasciando dichiarazioni che meritano le risposte che forse cerca e che potrebbe sicuramente trovare anche con un dialogo pacifico e costruttivo nelle sedi preposte all’esercizio delle nostre funzioni. Il suo atteggiamento rabbioso e le continue provocazioni che rivolge a me e all’amministrazione di cui faccio parte non mi sorprendono, ma mi preme anzitutto rappresentarle che il suo ruolo di consigliere comunale le consente, non solo di inviare comunicati denigratori sui suoi colleghi alla stampa, ma anche di avanzare proposte, nello spirito della condivisione e della collaborazione , che però, devo constatare, a distanza di quattro mesi dal nostro insediamento, non sono mai giunte. In merito al mancato invito rivolto al Dott. Albano, ho delle precisazioni da fare, per amore di verità e chiarezza.  Il procuratore Albano ha ricevuto una telefonata dal sindaco in persona che ha avuto premura di volerlo invitare  personalmente prima di fargli recapitare l’invito presso la sua abitazione.  L’intera città di Caiazzo riconosce il lavoro svolto dal Procuratore e lo dimostra il fatto che durante le giornate di commemorazione e in ogni intervento è stato sempre menzionato e ringraziato insieme a tutti gli altri che in questi anni hanno donato il proprio contributo affinchè si facesse luce sui fatti del 13 ottobre 1943. I suoi sospetti sono a dir poco fantasiosi se crede, alimentando la polemiche in cui le piace sguazzare- ma questa non è una novità-che ci sia stata una precisa volontà di escluderlo. Le sue riflessioni sulla scelta dei relatori invece sono davvero imbarazzanti. Quanto alla presentazione del libro, le chiarisco che è stato presentato nel corso di un convegno in cui si è parlato del rapporto tra Germania e Italia in una visione europea con docenti di storia contemporanea e relazioni internazionali oltre che con il presidente dell’ “Associazione Familiari Vittime di Monte Carmignano”, suo padre, se proprio vogliamo fare una querelle tra figli. E’ stato poi consegnato alla presidente dell’Associazione Storica del Caiatino il fascicolo denominato caso “188” e il materiale di studio utilizzato per la redazione del libro perché l’amministrazione, in rappresentanza della comunità caiatina, riconosce alla medesima associazione un ruolo fondamentale nella custodia della nostra memoria. Il saggio è interamente dedicato all’Eccidio di Monte Carmignano e l’amministrazione ha ritenuto opportuno fosse presentato in quell’occasione. Lei, Insero, poiché ha ribadito di essere uno dei familiari delle vittime dell’eccidio, perché ha partecipato al convegno ma non si è presentato alla commemorazione a cui è stata dedicata l’intera giornata del 13 ottobre? Perché non si è offerto di contattare gli altri familiari delle vittime che la sottoscritta ha tentato disperatamente di rintracciare avendo tra le mani un solo elenco risalente a più di vent’anni fa della Procura della Repubblica?  Mi rammarica molto che un momento di commemorazione e di riflessione per la nostra comunità  possa diventare per lei uno stimolo a infangare ancora una volta il lavoro della nostra amministrazione. Mi dispiace anche che un professionista della parola come lei utilizzi un linguaggio che poco si confà ad un uomo delle istituzioni: sappia che l’unica “passerella”, per usare le sue parole, che percorriamo quotidianamente è quella che ci conduce agli uffici in cui lavora senza sosta e con grande entusiasmo una macchina amministrativa di cui siamo responsabili. Credo che la migliore risposta a lei sia la sentita partecipazione che i caiatini hanno dimostrato con la loro presenza agli appuntamenti di venerdì 12 e sabato 13 ottobre.  Io, rispetto a lei, Insero, ho avuto il privilegio di vedere svilupparsi un’idea che si è concretizzata nei giorni appena trascorsi grazie alla dedizione di tanti, non solo amministratori. Mi ha commosso l’impegno dei dipendenti comunali che ci hanno assistito, ancora di più la presenza di quei giovani volontari del Servizio Civile che sabato 13 ottobre hanno voluto essere con noi perché si sono sentiti protagonisti di una memoria che la nostra città tenta di tramandare alle nuove generazioni. A tal proposito, la informo che sto personalmente mettendomi in contatto con i giovani cittadini di Ochtendung per garantire un futuro a questa memoria e affinchè il 13 ottobre non diventi solo un rito liturgico, ma un invito a mantenere vivo il passato nell’ottica di un percorso comune che le comunità di Caiazzo e di Ochtendung hanno intrapreso con il gemellaggio. Mi rende triste  che lei, talmente impegnato a cercare lo scontro, non abbia notato tutto questo. Di errori se ne commettono, e sicuramente ne avremo commessi, ma non le consento in nessun modo di invitarci alla vergogna perché chi le scrive, lo fa con la consapevolezza di stare operando per il bene della nostra comunità, anche per lei che ama fare il detrattore.Se lei sostiene che io abbia indebitamente utilizzato fondi comunali per scopi personali e se addirittura arriva a invitare me e il sindaco alle dimissioni, è consapevole della gravità delle accuse che sta muovendo. La invito pertanto a rivolgermi un’interrogazione alla quale sarò felice di rispondere nelle sedi opportune. Le comunico altresì che sono disposta, per un senso civico prima che politico che evidentemente a lei manca e che mi appartiene al di là del mio ruolo istituzionale, ad avere un colloquio con lei presso la casa comunale per ribadirle quanto dichiarato e per rispondere ulteriormente alle domande e alle accuse infondate che mi rivolge. Mi piacerebbe che la smettesse di cercare lo scontro ad ogni occasione: incontrarsi presuppone uno sforzo maggiore ma sono fiduciosa che potrà riuscirci. Fino ad allora, mi auguro che continui il suo percorso politico con coscienza e serietà e che non inciampi più nella sua rabbia”.

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