CELLOLE – Le dichiarazioni dei dipendenti del benzinaio mettono nei guai il killer di Massimo Neiviller, che non sarebbe stato ammazzato durante una rapina finita male. Oggi presso la Corte d’Assise del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, si è svolta una udienza del processo a carico di Andreas Krebs, l’operaio tedesco accusato dell’omicidio del titolare del distributore di benzina a Cellole. Vincenzo Ottavio e Ferdinando Botta, escussi stamattina, hanno messo in evidenza che il loro datore di lavoro aveva preso a cuore Krebs al punto da aiutarlo anche economicamente, quando non aveva nessun lavoro da fargli fare. Per i due testimoni il gesto di Krebs è inspiegabile. Non sembra esistere un valido motivo. Massimo Neiviller, il 7 dicembre 2016 venne ucciso con tre coltellate, inferte dal tedesco Krebs durante una colluttazione. Morì qualche giorno dopo all’ospedale Monaldi.
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