Municipio di Alife

ALIFE – Commissione paesaggistica, rivalse personali e le solite “fantasie”. Mercorio fa chiarezza e spegne le polemiche

ALIFE – C’è qualche professionista, ad Alife, che nella commissione paesaggistica non lo vogliono proprio. A non volerlo sono proprio i suoi, cioè quelli che lui avrebbe sostenuto nell’ultima campagna elettorale. Vogliono invece un professionista molto valido e preparato. L’unica sua “colpa”, secondo i detrattori, potrebbe essere stata quella di aver lavorato ad un progetto per il biodigestore di Alife. Un progetto che non nascerà più per intervenuta legge regionale.  Negli ultimi giorni, in città, una forte polemica è stata scatenata – probabilmente – proprio dal professionista “escluso”. E’ stato facile rievocare fantasmi come, appunto, il ritorno del progetto biodigestore. Ma è solo polvere. Null’altro. Fa chiarezza, in merito, proprio l’ingegnere Filippo Mercorio: Sento la necessità, a tutela della mia onorabilità e professionalità, di dover chiarire alcune diffamazioni che circolano in maniera allusiva e relative all’accostamento della mia persona alla fantomatica riproposizione, in altra subdola forma di solo compostaggio ed in maniera ridotta, di quello che tre anni fa fu il progetto del biodigestore in Alife. E’ evidente che l’evocare vecchie preoccupazioni popolari rende l’argomento di facile “presa” ed alza il clamore mediatico in questo mondo di oggi, tutto preso dalle affermazioni istantanee (senza necessità di fondamento) del “gossip” socio-culturale ; l’averlo fatto in forma anonima “squalifica” gli autori, che si sono guardati bene dal firmarsi perché evidentemente coscienti di vari profili censurabili penalmente per il modo in cui hanno scritto tali “stupidaggini” su di un manifesto affisso sui muri di Alife nella giornata di domenica 23 settembre u.s. . L’argomento è stato ripreso, nella giornata di ieri 01 ottobre , con un moderato articolo su  “Casertasera.it” (informazione on-line)  che , dando credito alle allusioni del manifesto, faceva trapelare una “conclave” (??!!)  con la Amministrazione Comunale di Alife sul tema della composizione della Commissione Locale per il Paesaggio. Non so come si possa “inventare” una storia del genere; posso solo immaginare che per strani disequilibri nella Amministrazione Comunale di Alife qualcuno possa tentare di “screditare” il mio nome per “farsi spazio” nella scelta delle nomine della Commissione Locale per il Paesaggio, ricorrendo a argomentazioni “emotive” non disponendo di quelle “professionali”; scelta che dovrebbe derivare dalle messe a disposizione a seguito di un Bando pubblico dello scorso febbraio 2018, avviato dal Commissario Prefettizio nella gestione precedente la attuale Amministrazione.
A questo punto ritengo corra l’obbligo di evidenziare che:

  • il progetto del biodigestore, presentato 3 anni or sono dalla “General Construction S.p.A.”  e nel quale ero coinvolto professionalmente facendo parte del gruppo di progettazione,  fu bloccato , durante il suo iter istruttorio, da una sopravvenuta Legge Regionale n. 14 del 26.05.2016  (tutt’oggi vigente) , che per le disposizioni del comma 4 dell’art.12  vieta nel territorio di Alife  (incluso nelle “Aree A – a matrice naturalistica” del PTR della Campania) impianti del genere;
  • ragion per cui quel progetto, per quanto a mia conoscenza, è stato abbandonato dalla società committente e promotrice.
  • la Giunta Regionale della Campania, con recente Deliberazione n. 424 del 03.07.2018 , ha finanziato con 161,7 milioni di euro  n.10  impianti di compostaggio , indifferibili per la Regione Campania, individuando in Provincia di Caserta n.3 (tre) Comuni in cui realizzarli (: Caserta, Cancello E Arnone, Casal di Principe) ; e tra questi non c’è Alife.
  • E’ evidente che non si può dimostrare qualcosa che non esiste (e cioè la mia estraneità a tale fantomatica operazione di riproposizione progettuale) , in quanto ciò dovrebbe consistere nel produrre una cosiddetta “prova diabolica”  (il dimostrare quello che non si è fatto o che non si conosce)  ; però, sia dal primo che dal secondo punto di cui sopra si può dedurre che non vi è alcuna “operazione” in corso che preveda la riproposizione del progetto modificato e/o ridotto del biodigestore ad Alife.

Questi sono fatti , non chiacchiere. Tanto per chiarire l’argomento ed eliminare tutti i dubbi sulle infondatezze delle diffamazioni apparse sul manifesto.


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