TEANO – Le frazioni senza uffici postali e senza scuole muoiono, gli amministratori “dormono”

teano. Chiudere, in un paese, la scuola e l’ufficio postale, equivale ad una condanna a morte.  Una morte ancora più dolorosa se chi dovrebbe tutelare il proprio comuine con azioni politiche non lo fa. E’ forte la delusione dei residenti nella frazioni che da settimane attendono prese di posizioni, in loro favore, da parte della macchina amministrativa sidicina, In assenza di passi concreti per tutelare i piccoli centri – ricchi di storia e tradizioni – allora, le frazioni sono destinate a scomparire entro poco tempo. E’ questo, in sintesi, la convinzione dei residenti di Fontanelle, una delle tante frazioni di Teano dopo la decisione di Poste Italiane di sopprimere lo sportello cittadino. Sono quattro gli uffici postali, periferici, che presto potrebbero chiudere nel comune  di Teano. Alcuni hanno già abbassato la saracinesca, definitivamente. Tutti nelle frazioni – Casi, Casamostra, Furnolo e Fontanelle –  in luoghi dove già i disagi sono numerosi e dove la popolazione è costituita essenzialmente da anziani. L’ufficio postale della frazione di Fontanelle (quella più lontana dal centro di Teano) ha già chiuso, lo scorso sabato. Immediata la reazione dei cittadini che hanno ritenuto mortificante il comportamento di Poste Italiane. L’ufficio di Fontanelle  era stato  già oggetto di rimodulazione e riorganizzazione in seguito alle quali venne ridotta  l’apertura  a giorni alterni con conseguenti disagi alla popolazione; tuttavia, la limitazione nell’apertura garantiva comunque il servizio, anche se solo per tre giorni a settimana. Era comunque un servizio importante in favore di una popolazione anziana che non riesca a muoversi facilmente per raggiungere il centro della città. “I piccoli paesi sono la nostra storia e  custodiscono la cultura  e i sapori della tradizione culturale dell’Italia. Tutti – scrivono i residenti di Fontanelle in una lettera inviata a Poste Italiane – si devono adoperare per custodire e valorizzare l’identità delle piccole realtà , parte integrante del tessuto nazionale”.
La preoccupazione maggiore nasce dal fatto che Fontanelle dista undici  chilometri da Teano, geograficamente disagiata, i collegamenti con i mezzi pubblici sono disastrosi: c’è un pullman alle 6e30 per Caserta,  per Teano alle 7e20. Per ritornare solo due corse: alle 11e30 e alle 13e30. “Tutti, precisa il comitato cittadino, in quanto cittadini italiani, abbiamo  diritto al godimento di un livello di vita accettabile e che garantisca pari dignità anche relativamente alla fruizione di servizi quali la scuola, l’ufficio postale l’ambulatorio medico”.
Sulla scelta di chiudere l’ufficio postale di Fontanelle avrebbe potuto pesare anche l’assenza, per molti mesi, della linea telefonica; condizione determinata da continui furti di cavi di rame. Connessione telefonica che è rimasta carente per quasi tutto l’anno 2011 e gran parte del 2012. Ma gli uffici postali non chiudono solo a Teano, altri piccoli centri dell’Alto Casertano e del Matese subiscono la stessa sorte perché Poste Italiane intende tagliare gli sportelli ritenuti non produttivi. Chiusure che vanno a colpire paesi abitati maggiormente da anziani e questo dettaglio amplifica ulteriormente i disagi.
In Provincia di Caserta la direzione del servizio poste italiane prevede la soppressione di ventuno  uffici che rischiano di essere cancellati dal piano di riorganizzazione preparata da Poste Italiane in fase di riorganizzazione. In tutta Italia saranno 1155 uffici postali  a rischio chiusura. La motivazione? Sono ‘anti-economiche’. A quelli da chiudere se ne aggiungono altri 638 da razionalizzare riducendo l’orario e i giorni d’apertura. Sono le conseguenze di una lista elaborata solo sulla base dei costi e ricavi valutati caso per caso. Ma il piano, in base al quale si ipotizza il taglio di 174 sportelli in Toscana, 134 in Emilia, 100 in Calabria, 96 in Campania, è al momento solo un piano.