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ALVIGNANO – Ricettazione di assegni, 39enne a giudizio

ALVIGNANO. Un 39enne di Alvignano finisce sotto processo con l’accusa di ricettazione. Secondo il teorema accusatorio, messo in piedi dalla Procura della Repubblica sammaritana, Antonio Calabrese, al fine di procurarsi un profitto con consapevolezza della provenienza delittuosa, acquistava o comunque riceveva un assegno della Banca di Roma filiale di Benevento dell’importo di 5 milioni del vecchio conio, denunciato rubato da una donna presso la questura beneventana. I fatti furono accertati nella comunità alvignanese in epoca successiva e prossima al mese di agosto del 2009. L’imputato è difeso, in sede dibattimentale, dall’avvocato di fiducia, Aldo Tagliaferro. Il procedimento penale a carico dell’uomo si sta svolgendo presso il tribunale monocratico di Piedimonte Matese. Il giudice ha disposto, per motivi tecnici, il rinvio della discussione in aula all’udienza del marzo 2013. La ricettazione è un reato, ed in particolare un delitto, previsto e punito dall’art. 648 del Codice Penale, commesso da chiunque, fuori dai casi di concorso nel reato cosiddetto “presupposto” , al fine di procurare a sé o ad altri un profitto, acquista, riceve od occulta denaro o cose provenienti da un qualsiasi delitto, o si intromette nelle stesse azioni e con gli stessi fini. A discrezione dell’organo giudicante, nell’ipotesi la fattispecie criminosa sia di lieve entità, è irrogabile al colpevole una pena più tenue rispetto a quella prevista.

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