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San Potito Sannitico – Appalti: sotto processo l’ex sindaco Santillo

San potito sannitico. Appalti pubblici manovrati, slitta al prosismo 16 giugno l’udienza preliminare a carico di Gianluigi Santillo, ex sindaco di San Potito Sannitico e per lungo tempo presidnete del Consorzio dei rifiuti Ce1.
Secondo l’accusa avrebbe favorito, in più occasioni le ditte affiliate ai clan dei casalesi. Inoltre, secondo l’accusa, avrebbe garantito il 5% – sull’ammontare della gara – di tangenti agli amministratori dei comuni compiacenti. Secondo l’accusa, insime con Sebastiano Ferrato, Santillo, in concorso tra loro e nelle qualità di seguito indicate, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso attraverso la un accordo specifico intervenuto a monte tra il Nicola Ferraro nella sua doppia qualità di imprenditore e politico legato al clan dei Casalesi ed il sindaco di San Potito Sannitico, compivano atti idonei diretti in modo non equivoco a pilotare l’assegnazione della gara a favore di Ferraro Sebastiano, soggetto affiliato al clan dei Casalesi, o qualunque altro imprenditore da quest’ultimo indicato, al duplice fine di favorire l’imprenditore appartenente alla organizzazione camorristica e di garantire un compenso agli amministratori pubblici quantificabili nel 5% sull’ammontare netto del prezzo dell’appalto.

La tesi difensiva
“Le accuse rivoltemi mi addolorano, ma soprattutto mi lasciano sconcertato. Desidero affermare fermamente che mai, e ribadisco, mai, il Comune di San Potito Sannitico ed il Consorzio CE/1 sono stati organici a nessuna organizzazione di stampo camorristico e criminale. Chi mi conosce sa bene che persona sono e sa bene che con la politica ed il mio modo di fare non mi sono mai arricchito. Nello specifico, l’episodio oggetto del mio eventuale coinvolgimento riguarderebbe un appalto legato al comune di San Potito Sannitico: il mio comune nel 2004 aveva, ed ancora ha, quale responsabile dell’Ufficio Tecnico, una persona dotata di una professionalità al di sopra della media, persona onesta e leale verso la quale non ho mai esercitato alcun tipo di interferenza o influenza, ne scritta ne verbale. Il controllo degli appalti non rientrava ad ogni modo nelle mie competenze di Sindaco”.

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