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CAPUA – Mac, Brandi denuncia il sindaco Antropoli alla Procura

CAPUA (carlo pascarella) – “Io abusivo? Resto allibito di fronte alle parole del sindaco di Capua Carmine Antropoli, l’ho denunciato ai carabinieri per diffamazione. Sono tuttora il coordinatore amministrativo del Museo di Arte Contemporanea, mi ha nominato lui con tre mandati da lui firmati e finora, nonostante quanto ho appreso in questi giorni in via informale, non mi ha ancora revocato l’incarico in forma scritta, anzi…”.
Luigi Brandi replica così agli ultimi avvenimenti, mostrando le querele presentate e i mandati che lo vedono al vertice amministrativo della struttura capuana con tanto di firma in calce del primo sindaco, il primo datato addirittura marzo 2011. Brandi ieri ha incontrato giornalisti e artisti del Museo per fare luce sulla vicenda che nell’ultima settimana ha visto inasprirsi i rapporti con Antropoli e ha annunciato che lunedì presenterà ai militari dell’Arma di Capua anche le fatture della discordia, quelle della precedente gestione amministrativa nelle quali aveva notato delle anomalie chiedendone al sindaco, attravrrso una breve lettera, una verifica contabile. Nella conferenza stampa di ieri, tenutasi nella sede dell’agenzia “Folk Studio” di piazza Mazzini a Santa Maria Capua Vetere, Brandi ha raccontato come è nata la querelle: “Quindici giorni fa mandai una breve lettera al sindaco per chiedergli lumi su alcune fatture, volevo parlarne insieme con lui, mi sembrava una cosa normale. Invece da quel momento il primo cittadino ha iniziato nei miei confronti una sorta di strategia ritorsiva che si è manifestata in più modi. Prima mi ha detto che non avrei dovuto chiedergli quelle spiegazioni. Poi ha mandato i vigili e gli operai a cambiare la serratura del Museo adducendo, a mio avviso, motivazioni opinabili. Infine le due cose più gravi: ha nominato Guglielmo Lima nuovo coordinatore amministrativo senza in realtà mai mandarmi la revoca ufficiale ed ha tenuto una riunione con gli artistici durante la quale mi ha definito un abusivo. Una diffamazione vera e propria, sono stato per questo costretto a denunciarlo”, ha detto Brandi mostrando ai presenti copia della querela presentata. “Vi dico anche che ho controllato in banca immediatamente, risulto tuttora delegato alle operazioni amministrative del Museo, la mia firma è ancora ‘operativa’ e funzionale in banca. Di cosa stiamo parlando. Se non mi voleva più perché non inviarmi due righe, dico due righe, per farmi presente che ero esonerato dall’incarico? Non capisco questo atteggiamento”. Alla domanda di un giornalista che gli chiedeva se al momento il Museo ha due coordinatori amministrativi, Brandi ha risposto in modo lapidario: “E’ evidente che è così”.
Brandi ha poi mostrato a tutti a un vademecum delle iniziative e delle mostre realizzate durante il suo incarico insieme con Antropoli: “Ho risollevato le sorti del Museo, è sotto gli occhi di tutti. Antropoli lo sa bene che è così, con lui fino a quindici giorni fa c’era un rapporto fraterno poi non capisco perché ha iniziato questo ostracismo nei miei confronti. Si preoccupa dei mancati pagamenti alle suore (altra vicenda da chiarire) e non si preoccupa che stamattina al Museo ci sono i bambini delle scuole in visita ad una struttura che sotto il profilo della sicurezza è all’anno zero: manca un piano antincendio, mancano gli estintori. Se accade qualcosa? Di questo ho anche avvertito i vigili del fuoco affinché non si dicesse che nessuno sapeva della situazione strutturale del Museo.
Durante la sua riunione con gli artisti di qualche giorno fa ha riferito a tutti che io non avevo provveduto al pagamento dei canoni di locazione alle Suore degli Angeli, dimenticando forse o più probabilmente in modo strumentale, che per il pagamento di queste somme, come da bilancio da lui approvato in qualità di presidente del Consiglio di amministrazione, il museo doveva ricevere contributi annui di 20mila euro, mai versati in realtà dall’ente. E’ tutto scritto nel bilancio. Preferisce definirmi illegittimamente abusivo invece che fare chiarezza su questioni così importanti”. Gli artisti e i giornalisti presenti hanno preso atto della posizione di Brandi e del suo resoconto su questi ultimi quindici giorni di polemica. “Non volevo arrivare a questo, ma Antropoli mi ha costretto a difendermi da accuse infamanti. E ancdrò avanti nella battaglia che non è personale, ma nell’interesse degli artisti e della comunità capuana”.

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