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SESSA AURUNCA / CELLOLE – Uccise il compagno dell’ex moglie, carabinieri sul banco dei testimoni

SESSA AURUNCA / CELLOLE – Uno dei carabinieri della stazione di Cellole, intervenuti nell’immediatezza dei fatti,  ha ripercorso in aula, durante l’udienza di pochi giorni fa, quella drammatica mattina. Il militare davanti ai giudici ha spiegato la perquisizione fatta nella casa dell’assassino. Qui vennero sequestrato alcuni coltelli uguali a quelli utilizzati per commettere il delitto. Si tornerà in aula fra pochi giorni, per sentire altri testimoni.
La tragedia poteva essere più ampia e ancor più dolorosa per la città. Questo si potrebbe ipotizzare leggendo un biglietto che Giovanni Calenzo (difeso dall’avvocato Ernesto De Angelis) aveva portato con se. Su di esso l’uomo porgeva le scuse alla sorella e ai familiari per l’insano gesto che stava per attuare. Calenzo, in quelle poche righe, spiega che non sopportava la convivenza dell’ex moglie con il suo nuovo compagno; inoltre avrebbe spiegato che subito dopo il duplice omicidio da lui pianificato si sarebbe tolto la vita. Il piano criminale di Calenzo non riuscì, pienamente, per la reazione delle vittime e per il tempestivo e determinato intervento dei carabinieri. L’assassinio di Capraro fu particolarmente efferato, cruento. Il suo carnefice, Calenzo, si accanì contro il suo rivale in amore. Lo colpì ben 90 volte che devastarono il volto, il collo della vittima, alcune sono finite anche sul torace.  Tutto è avvenuto lo scorso 10 giugno 2017, in Cellole, alle ore 07.00 circa, di quella mattina si introdusse con forza nell’abitazione della ex moglie 54enne, da cui si era separato e ove era presente CAPRARO Giuseppe, cl. 56 di Cellole, separato, imprenditore, attuale convivente della donna. Il Calenzo aggredì il Capraro impugnando due coltelli da cucina e ferendolo a morte con più fendenti.

 

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