ALIFE – Claudio Accarino ha testimoniato nell’ambito del processo a carico di Pietro Sansone. Accarino, che era stato già assente altre volte, ha in parte scagionato Sansone sostenendo che i soldi incassati dall’ex funzionario del comune di Alife fossero in realtà di sua competenza. Si tornerà in aula il prossimo mese di giugno quando sarà escusso l’imputato. Una figura, quella di Sansone – difeso dall’avvocato Dario Mancino – che per quasi venti anni è stata praticamente rispettato e riverito da tutti: amministratori, politici e semplici cittadini. Davanti al suo ufficio c’era la fila, quasi ogni giorno. Ora, invece, sembra essere stato dimenticato di tutti. Pietro Sansone, ora in libertà, venne tratto in arresto oltre anno fa, per i reati di peculato e falso ideologico continuato in relazione a fatti commessi in Alife e Piedimonte Matese tra il 2007 e il 2010. Le indagini hanno preso inizio a seguito di notizie su presunte irregolarità amministrative e contabili perpetrate dal dirigente nell’esercizio delle sue funzioni.
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