Piedimonte Matese / Baia e Latina – Sannio Alifano, 24mila euro all’avvocato Schafli. I maligni: è regalo di nozze alla nuora di Gianfrancesco e Santoro

Piedimonte Matese / Baia e Latina – Il Consorzio Sannio Alifano pagherà 24mila euro alla futura nuora di Maria Gianfrancesco, componente dell’esecutivo dello stesso Consorzio.  L’ente ritorna nel ciclone della polemica. E appare nuovamente come un comodo carrozzone a servizio di parenti e amici. E’ questa l’impressione che potrebbe farsi il cittadino contribuente leggendo la determina 058/18 dello scorso 09 aprile 2018. La firma dell’atto è quella di Fabrizio Pepe, direttore amministrativo dell’ente consortile, che non ha fatto altro che dare seguito alla decisione assunta prima dal presidente Alfonso Santagata (atto 06/18 dello scorso 07 febbraio 2018) successivamente ratificato dalla deputazione (organo esecutivo) con delibera 22/18 dello scorso 14 febbraio 2018.  L’avvocatessa di Alife incasserà la somma di oltre 24mila euro per apportare delle modifiche allo statuto e altri regolamenti dell’ente Sannio Alifano. Manco fossero i dieci comandamenti ricevuti da Mosè  sul monte Sinai.  Ma – borbottano molti contribuenti – il presidente Alfonso Santagata non era stato eletto a furor di popolo per imprimere una sterzata decisa alla precedente gestione del Sannio Alifano?
Ci sono una parte di cittadini contribuenti (sicuramente quelli maligni) che non hanno dubbi e bollano tutto come un probabile regalo di nozze fatto dal Consorzio Sannio Alifano alla futura nuora dell’ex sindaco di Baia e Latina, Michele Santoro, e alla moglie, Maria Eremenziana Gianfrancesco – impiegata regionale ma componente di diritto sia del consiglio dei delegati che della deputazione amministrativa del Sannio Alifano. Infatti l’avvocatessa entro breve sposerà il figlio di Michele Santoro e Maria Eremenziana  Gianfrancesco. Quando si dice che la famiglia viene prima di ogni altra cosa.
Ma non tutti (fra i cittadini contribuenti)  sono d’accordo con questa ipotesi “scandalosa”; infatti alcuni affermano che l’incarico conferito all’avvocatessa alifana nasce solo per le sue capacità tecniche e professionali e nulla a che fare con la sua quasi parentela con Santoro e Gianfrancesco.