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PIGNATARO MAGGIORE – Magliocca, dieci anni di governo nel paese che aspira a diventare città

PIGNATARO MAGGIORE – Giorgio Magliocca nei suoi tre mandati elettorali ha sommato  complessivamente  10 anni di governo di Pignataro Maggiore. Il bilancio decennale  sulla  sua attività amministrativa è un  bilancio con  luci ed ombre. La  distanza tra i buoni propositi elettorali e le realizzazioni post-elezioni rimane ancora ampia ma non abissale. Una dote  che va riconosciuta al sindaco, da pochi mesi presidente anche della Provincia di Caserta, è quella di  saper parlare alle persone, in un contesto politico dove, nella migliore delle ipotesi, i politici e politicanti sanno  parlare un linguaggio incomprensibile ai cittadini. Durante le amministrazioni Magliocca il cemento ha consumato  suolo, mentre il verde lo si è visto prevalentemente ribelle e anarchico in primavera, e gli alberi che sono stati  piantati si possono contare sulle dita delle mani dei cittadini presenti la sera di un giorno feriale nella piazza centrale del paese. Non c’è stato un solo alunno che non abbia frequentato un ciclo scolastico senza manutenzioni straordinarie alla sua scuola. Non ci saranno in futuro alunni, che nonostante le tante risorse investite, frequenteranno istituti scolastici di nuova realizzazione. Mentre l’unica musica che continua a sentirsi   nel teatro comunale in costruzione che il Muro di Berlino era ancora in piedi è il frignare dei grilli in  primavera e in estate, lungo le vie cittadine si sente il lamento degli ammortizzatori delle auto, provati  dal duro lavoro sulle strade  deasfaltizzate.  In compenso è tornato il silenzio a Palazzo Scorpio e una parvenza di ritorno alla normalità nel paese che aspira a diventare città.

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