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Riardo: Tre tombaroli arrestati

RIARDO – Stavano depredando la necropoli di Riardo i tre tombaroli arerstati dai Carabinieri di Sparanise l’altra notte. Tutti sono residenti a Casal di Principe e sonos tati trasferiti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere per impossessamento illecito di beni culturali appartenenti allo Stato.  Nella loro auto sono stati rinvenuti 8 vasi in terracotta, alcune statuine votive e monete d’oro ancora sporche di terra, che avevano appena ritrovano in una tomba. Tutti i reperti sono stati consegnati alla sovrintendenza ai beni archeologici di Caserta. I tre tombaroli di Casal di Principe, avevano appena termianto di scavare nelle campagne di Riardo quanjdo sono stati sorpresi da lacuni carabinieri n borghese. In un primo momento – anche grazie all’oscurità, sono riusciti a sfuggire alle forze dell’ordine. Teano. Sono incappati però in un posto di blocco lungo la statale Appia, nel territorio di Sparanise. All’alt imposto dai militari dell’arma, i tre hanno tentato una improbabile fuga. Inseguiti dai carabinieri sono stati intercettati e bloccati dopo qualche chilometro. Nel cofano della vettura tantisismo materiale archeologico e attrezzi utili per l’identificaione e los cavo delle tombe. Il 60enne Filippo Palma, il 44enne Salvatore Zara e il 50enne Luigi Di Caterino sono stati prima condotti in Caserma e successivamente trasferiti presso il carcere di Santa Maria Capua Vetere. A loro carico esisono già divesi precedenti per reati specifici. Fra il materiale recuperato dai carabinieri alcune anfore finemente decorate che sul mercato nero vengono vendute a cifre molte alte.L’azione dei carbinieri, guidati dal maresciallo Bardi confermano l’attenzione della malavit averso i siti archeologici dell’Alto Casertano. Bande di tombaroli agiscono da tempo. Ogni notte decine di tombe vengono scavate e portate via fra l’indifferenza delle istituzioni e delle autorità; le forze dell’ordine, sicuramente inadeguate per uomini e mezzi possono fare davvero poco per contrastare il fenomeno. Così, le ricchezze storiche di Riardo vengono portate via e depredate dalla camorra. La Soprintenza, senza soldi non può scavare, ci pensano i “casalesi” che predano ogni cosa. Purtroppo, una vera e propria necropoli è stata profanata dai ladri d’arte. Oltre 300 sepolture – finora – sono state scavate e depredate. Le tombe potrebbero risalire ad un periodo che va dal VI al III secolo avanti Cristo. Scompare così un tesoro di inestimabile valore storico e cultura; un tesoro che apparteneva alla comunità riardese. Un tesoro sepolto da oltre 2500 anni.
gdm

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