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Piedimonte Matese: Svolta nell’indagine Elisr

PIEDIMONTE MATESE: Svolta nell’indagine “Elisir”. Una donna di 40 anni – Antonella I. residente a Benevento – è accusata di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Secondo la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere la 40enne avrebbe avuto un ruolo fondamentale nel procacciare ragazze disposte a “soddisfare” i capricci dei numerosi clienti che affollavano quel locale. La figura della donna era sfuggita, in un primo momento, alle indagini. Poi, l’attività investigativa svolta dai carabinieri del nucleo radiomobile della compagnia pedemontana, è riuscita a inquadrare il ruolo della beneventana imputandole le proprie responsabilità. La svolta potrebbe essere il preludio per un nuovo impulso all’indagine che, nelel prossime settimane, potrebbe riservare ancora clamorose sorprese. Trema la “Piedimonte bene”. Molti professionisti hanno paura perché i loro nomi figurerebbero fra i tanti “clienti affezionati” del club a luci rosse, Elisir. I militari dell’arma avrebbero rinvenuto diverso materiale pornografico realizzato artigianalmente da “attori” del posto. Nella rete dei carabinieri sarebbero finiti medici, avvocati, commercialisti ed altri professionisti la cui posizione è al vaglio degli inquirenti. Il locale Elisir, posto alla periferia di Alife, lungo la strada provinciale, era noto in zona per una serie di “offerte” molto accattivanti attraverso le quali riusciva ad attirare clienti da ogni parte della provincia. L’indagine scaturisce da una precisa denuncia di una giovane donna, per alcuni mesi sfruttata dai gestori del night club e indotta a prostituirsi. I fatti prendono avvio nella nottata del 13 luglio, quando i Carabinieri eseguirono l’arresto di 13 persone. Per tutti i reati contestati sono quelli di “associazione per delinquere, esercizio di casa di prostituzione, induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e agevolazione all’uso di sostanze stupefacenti”. Contestualmente fu eseguito il sequestro preventivo di un night club, denominato “Elisir”, teatro delle illecite attività, nonché di conti correnti, libretti nominativi ed al portatore e vetture in uso agli indagati, per un valore complessivo di oltre un milione di euro. Il pagamento di ogni prestazione da parte delle giovani prostitute rendeva agli sfruttatori cifre oscillanti fra i 110 e i 130 euro. Gestori del night club “Elisir” di Alife erano Giuseppe Fallarino e Maria Saveria Brattoli, convivente del Fallarino. Collaboratori nella gestione delle attività illecite del night: Pietro Maenza, Svitlana Oshkina, Oksana Romaso, Vasyl Sydoruk, Emine Smail, Michele De Martino, Salvatore Aniello Vicidomini, Raffaele Flocco, Luciano Sgambato, Pasqualino Di Nuzzo, Vincenzo Rossi. All’interno del night al momento del bltz erano presenti una trentina di clienti tutti professionisti o imprenditori accomunati dall’alta disponibilità di somme di denaro da spendere.

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