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SAN TAMMARO – Processo Lavoretano, due testimoni confermano l’impianto accusatorio

SAN TAMMARO –  Processo Lavoretano, la parola ai testimoni. E’stato escusso, oggi, Marco Pascale, titolare insieme al fratello Crescenzo (anche lui ascoltato oggi) di un negozio di ortofrutta a San Tammaro nei pressi dell’abitazione di Katia Tondi, la casalinga di 31 anni uccisa in casa il 20 luglio 2013. “Il pomeriggio in cui fu uccisa Katia Tondi vidi il marito Emilio Lavoretano uscire in auto con il padre”. Per la pubblica accusa si tratta di affermazioni pesanti. Unico imputato è il marito Emilio Lavoretano che ha sempre dichiarato la propria innocenza. Prossima udienza fissata per fine aprile.

Pascale ha smentito sostanzialmente il papà di Lavoretano, che aveva invece detto di non aver visto il figlio quel pomeriggio. Le dichiarazioni del testimone sono in linea invece con l’impianto accusatorio, incentrato sulla consulenza dell’ex generale del Ris dei Carabinieri Luciano Garofano, secondo cui la Tondi sarebbe stata strangolata – anche se non è stato mai trovato l’oggetto utilizzato per ucciderla – tra le 18 e le 19. Pascale non specifica l’ora, ma ricorda di aver notato padre e figlio insieme circa due ore prima che l’ambulanza del 118 arrivasse a casa della Tondi; il mezzo di soccorso arrivò tra le 20.20 e le 20.30. Per l’avvocato difensore Natalina Mastellone, si tratta di un particolare “non rilevante, tanto più che il papà di Lavoretano ha chiesto il confronto con Pascale che però l’accusa non l’ha disposto”. Lavoretano, agli investigatori della Squadra Mobile della Questura di Caserta intervenuti nell’abitazione della coppia, disse di aver trovato Katia terra che “era già morta”. L’uomo affermò di essere uscito poco prima delle 19, quando la moglie era ancora viva, di essere rincasato intorno alle 20, e di aver rinvenuto il corpo della moglie accasciato vicino alla porta di casa; a conferma del suo alibi consegnò anche uno scontrino della spesa, e fu inizialmente creduto. Ma le discrepanze sull’orario della morte della donna emersero già con la prima perizia eseguita dal medico-legale incaricato dalla Procura, secondo cui la Tondi sarebbe stata uccisa tra la 14 e le 16, orario in cui Lavoretano non era presente in casa in quanto a lavoro mentre la 31enne in quell’arco temporale era in compagnia della madre. Determinante per la contestazione della Procura è stata però la relazione presentata da Garofano.

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