CAPRIATI A VOLTURNO (francesco mantovani) – L’avvocato Adriano Prato sale in cattedra. Il consigliere comunale, eletto nella maggioranza
cittadina di Capriati ed elemento determinante nell’affermazione della lista civica della Campana, impartisce lezioni di diritto. Lo fa con professionalità ed estremo garbo. Questi gli antefatti. Prato aveva chiesto al segretario comunale del comune di Capriati di inserire nel verbale del consiglio comunale le mancate risposte del sindaco Giovambattista Viccione alle sue richieste di chiarimento. Infatti, il sindaco, tentando di rifugiarsi in calcio d’angolo, alle sue richieste di chiarimento sull’assestamento di bilancio, lo redarguiva togliendogli la parola in assise sol perché non si rivolgeva a lui chiamandolo presidente del consiglio comunale. Alla richiesta di Prato, il segretario comunale, Dr. Licciardi, rispondeva che “per il segretario rileva come ha votato il singolo consigliere, per il giornalista cosa ha detto il consigliere”. Egli, inoltre rispondeva di aver proposto al sindaco l’acquisto di idoneo mezzo di registrazione da installare nella sala consiliare perché potesse affiancarsi al verbale giuridico di seduta anche il documento storico utile all’appassionato di storia locale e al giornalista, e di aver proposto il deposito su ogni argomento trattato in consiglio di un contributo scritto. Prato – di professione avvocato – ha così risposto:
“Stimatissimo Signor Segretario Comunale Dr. Antonio Licciardi, mi corre ancora una volta l’obbligo di rinnovarLe la mia stima personale per la Sua competenza ed esperienza professionale, che, del resto, Le ho già personalmente manifestato sia in sede privata che pubblica dinanzi al Consiglio comunale. Preliminarmente mi corre anche l’obbligo di ringraziarLa per l’attenzione che ha voluto dedicare alla mia istanza datata 03 novembre 2012. Le rappresento inoltre che, anche per le motivazioni di cui appena ho detto, condivido nella quasi totalità le valutazioni tecniche da Lei esplicitate nella nota pervenutami in data odierna, salvo, me lo voglia consentire, e ciò solo in relazione ai fatti per come si sono svolti nella seduta consiliare del 23/10/2012, per quanto attiene alla Sua valutazione e distinzione tra quanto va ritenuto rilevante dal Segretario comunale e quanto va ritenuto rilevante dal giornalista o dall’appassionato di storia locale in relazione a cosa è stato detto dai singoli componenti dell’Organo istituzionale. Nel caso di specie, infatti, le integrazioni da me richieste non attengono certo al pensiero politico, attengono invece a precise domande di natura amministrativa-finanziaria relative all’argomento in discussione, come meglio, di seguito, Le vorrò specificare. Condivido ed approvo inoltre sin d’ora la Sua proposta di dotare la sala consiliare di un idoneo mezzo di registrazione che consentirebbe il resoconto completo dei lavori da allegare ai verbali di seduta. Da sempre, infatti, o quantomeno dall’inizio del corrente mandato elettorale, mi sarei fatto portatore di tale iniziativa se solo avessi avuto il semplice sentore che essa poteva essere approvata, invece, purtroppo, ho avuto sempre e solo la certezza che la stessa sarebbe stata respinta sol perché da me proposta. Quindi La ringrazio anche di tale proposta. Del resto, quale avvocato anche penalista, sono abituato ad usufruire di simili strumenti dinanzi alle sedi anche Distaccate di Tribunale, oltre che alle Magistrature Superiori, mentre sono altrettanto abituato a non usufruire di tali mezzi e sistemi nelle udienze penali che si celebrano dinanzi agli Uffici dei Giudici di Pace, i quali non ne sono dotati. L’utilizzo di tali strumenti tecnologici nell’aula consiliare di Capriati, infatti, avrebbe consentito al giornalista o all’appassionato di storia locale, ma soprattutto ai cittadini, di prendere atto del fatto che giammai nessun consigliere di maggioranza (oltre me) ha chiesto o ha preso la parola, e che, in una sola occasione, un assessore ha iniziato a parlare ed è stato immediatamente e bruscamente interrotto dal Presidente del Consiglio comunale, e che giammai il Presidente del Consiglio è andato con la parola oltre la lettura della proposta di deliberazione. Qui siamo veramente nell’ambito dell’esplicitazione del pensiero politico e della cronaca, come da Lei definiti! Ebbene, al di là delle valutazioni dottrinali e giurisprudenziali sia di merito che di legittimità in materia, io Le voglio confermare, come del resto Lei sicuramente converrà, che il Suo ruolo professionale è quello di garantire la legalità delle sedute e delle trascrizioni di quanto si dichiara nel corso del dibattito consiliare in merito ad ogni argomento, oltre che del voto singolo espresso da ognuno e delle relative dichiarazioni di voto, le quali ultime, a volte, anzi spesso, sono di rilevante importanza a tanti fini attinenti anche le responsabilità di qualsiasi natura. Il Suo potere professionale è quindi molto simile, invero equivalente, a quello dei cancellieri preposti negli uffici giudiziari, cioè quello cosiddetto di ‘certificazione’. Pertanto, così come l’avvocato ha diritto di chiedere al cancelliere di dare atto a verbale delle dichiarazioni rese da chicchessia, laddove non siano predisposti gli strumenti di registrazione o di stenotipia, il consigliere comunale ha diritto di chiedere al segretario comunale di dare atto a verbale delle dichiarazioni rese da chicchessia. Nel caso di specie (quello relativo alla seduta consiliare del 23/10/2012) io ebbi a chiederLe, vorrà darmene atto, di voler trascrivere a verbale quanto veniva da me richiesto a chiarimento e di quanto veniva a me risposto prima di passare alla trattazione dell’intervento scritto, precisandoLe che gli argomenti che andavo a trattare in via preliminare non erano riportati nell’intervento scritto che Le avrei consegnato. Del resto, me ne darà conto la Sua professionalità ed esperienza, non si può preventivamente affrontare integralmente un argomento oggetto di dibattito collegiale predisponendo un intervento scritto. La discussione in un organo collegiale è soprattutto orale, e, di tanto, bisogna darne atto nell’apposito verbale di seduta. Ed è per questo che Lei riportò nel verbale finanche i numeri di codice relativi ai chiarimenti da me richiesti, omise, però, forse per dover riportare nel verbale chi entrava ed usciva dall’aula, di trascrivere le risposte del Presidente del Consiglio comunale il quale non fu in grado di dare i chiarimenti richiesti. Infine, Lei me lo insegna, è di prassi (definiamola così) che nella seduta consiliare successiva viene posto all’odg l’approvazione del verbale della seduta precedente. Non penso di dover aggiungere altro, se non, in forma privata e non pubblica, impegnarmi a farLe pervenire una fotocopia del verbale redatto dal cancelliere presso il Giudice di Pace di Teano all’udienza penale dell’8/11/2012, il quale, proprio per la mancanza di mezzi di registrazione, ha dovuto trascrivere a verbale, nella sua interezza, le istanze da me formulate e, tra virgolette, le precise parole pronunziate da un collega avvocato. Voglia pertanto consentirmi di insistere a chiederLe di integrare-rettificare il verbale de quo con quanto richiestoLe con la richiamata mia istanza, e ciò nelle forme di legge che a Lei certo non possono sfuggire. Confermo, infine, che sul file da me scaricato sul mio computer dall’Albo del Comune risultano non pubblicate la mia lettera datata 9/3/12 attinente il mantenimento dell’Ufficio del Giudice di Pace di Capriati e la mia richiesta del 23/7/12 prot. 2483 attinente il recupero Ici dall’Enel, come posso documentare attraverso la messa a disposizione del mio computer fisso di studio, e che, dal riscontro da me fatto sull’Albo comunale non risultano più inserite nello stesso le delibere consiliari adottate il 23/10/12. Non mi resta che controllare il cartaceo presso il Comune. Con cordialità e vera stima”.