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Sparanise – Il buon Dio perdona, Martiello no: sequestrata la casa della Madonna di Don Liberato

Sparanise – Il parroco Don Liberato Laurenza stava realizzando una piccola costruzione, simile ad una grotta. Doveva essere la casa della Madonna di Lourdes, una riproduzione della grotta dove ogni anno milioni di fedeli si recano in pellegrinaggio per rendere omaggio alla beata madre. Nulla di imponente, nulla di suntuoso, nulla di particolarmente rilevante. Un semplice arco di tufo.
Ma Don Liberato, probabilmente, non aveva fatto i conti con la efficienza, puntualità, e severità della macchina amministrativa guidata dal sindaco Salvatore Martiello. Infatti quella costruzione, che il parroco stava realizzando alle spalle della casa canonica, non aveva le necessarie autorizzazioni. Così, ieri, una squadra composta da polizia municipale e tecnici è piombata in canonica cogliendo gli “abusivi” in flagranza. Tutto sotto sequestro. Con l’ordine di abbattimento e ripristino dei luoghi. Come la legge impone. Senza guardare in faccia a nessuno. Nemmeno ai santi.
Ma un amletico dubbio assale tanti cittadini (ed in primis il malcapitato prete di Riardo, trapiantato a Sparanise da alcuni anni):
se lo stesso Don Liberato non avesse sconfitto il comune in commissione tributaria, il sequestro sarebbe arrivato lo stesso?
Potrebbe essere una vendetta contro il prete per la sua resistenza al potere temporale?
Domande che probabilmente resteranno senza una precisa risposta. Tuttavia una certezza c’è: la sfida fra Don Liberato e il sindaco Martiello  è ferma sul risultato di 1 a 1. Per ora.   Almeno fino alla prossima puntata.

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