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foto di repertorio

Capua / Grazzanise – Truffa all’Inps, 96 false assunzioni in call center inesistenti: 4 arresti

Capua / Grazzanise – Nelle prime ore della mattinata odierna, nei comuni di Formia (LT), Genzano di Lucania (PZ), Capua (CE) e Udine, i Carabinieri della Stazione di Grazzanise hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.l.P. del Tribunale di SMCV, su richiesta di questa Procura, nei confronti di BIANCO Carlo (cl. ’70), CONCU Anthony (cl.87) e MONTE Antonio (cl. ’75), ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche ai danni dell’INPS (artt. 416, 640 cpv., 640-bis c.p.).
Il grave compendio indiziario è stato raccolto all’esito di un’articolata indagine, condotta dai Carabinieri della Stazione di Grazzanise e coordinata dalla Procura, che ha consentito di disvelare un sofisticato meccanismo truffaldino fondante sulla fittizia costituzione di imprese, in realtà inesistenti, presso le quali risultavano – contrariamente al vero – assunti lavoratori, poi licenziati. Segnatamente, la complessa attività di indagine ha consentito di accertare che, onde conseguire l’illecito guadagno, sono state create 5 false agenzie di call center, presso cui risultavano  assunti, fittiziamente, 96 lavoratori. Grazie a tale artificio fraudolento,  il decorso sia pure fittizio – di un periodo di tempo, quale lavoratore assunto  alle  dipendenze dell’impresa, era sufficiente a far maturare l’indennità di sostegno alla    Era questo l’illecito profitto, costituente, successivamente, l’oggetto della spartizione fra  i  sodali dediti alla commissione dei fatti.
L’attività d’indagine, condotta dal dicembre del  2015 all’aprile del  2017, si è sviluppata mediante attività di intercettazione telefonica ed ambientale, acquisizione di copiosa documentazione, sequestro degli smartphone in uso ad alcuni degli indagati, analisi informatica di tali  dispositivi, nonché attraverso servizi di osservazione e pedinamento, che hanno consentito di raccogliere un solido compendio indiziario a carico degli odierni indagati.
In particolare, è stata accertata l’operatività, nella provincia di Caserta, di un sodalizio criminale dedito alla commissione di una serie indeterminata di episodi di truffa ai danni dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale  (INPS),  eseguiti  facendo  risultare  come operativi agenzie pubblicitarie e call center -in realtà inesistenti- intestati a “teste di legno”, nonché nell’assumere, sempre fittiziamente, falsi lavoratori, per poi licenziarli, decorso un periodo di tempo sufficiente alla percezione dell’indennità di disoccupazione.
Nel corso di tale periodo, per rendere verosimile ilrapporto di lavoro e raggirare i pubblici funzionari, gli indagati inviavano all’INPS le previste comunicazioni e i contributi, finché, licenziati i falsi lavoratori, venivano presentate, a loro nome, le richieste di erogazione del sussidio di disoccupazione (c.d. NASPI) presso la sede INPS di Caserta. Il gruppo criminale si procurava così un ingiusto profitto con pari danno per l’Ente pubblico, consistito nelle somme di denaro erogate dall’INPS in favore dei falsi lavoratori richiedenti, a titolo  di indennità di sostegno alla disoccupazione, somme che venivano accreditate su conti correnti intestati ai dipendenti stessi, dei quali le persone arrestate detenevano la carta elettronica (solitamente una “Postepay Evolution”), che consentiva di prelevare il denaro, denaro che veniva poi ripartito tra gli associati, gli intestatari delle ditte fittizie ed i falsi dipendenti. Dopo un periodo sufficiente a percepire il previsto sussidio, i lavoratori venivano licenziati e veniva richiesta l’indennità di sostegno alla disoccupazione. La somma effettivamente erogata dall’INPS ammonta a € 48.000 euro ca, mentre il danno potenziale, il cui concretizzarsi è stato scongiurato per effetto del tempestivo  intervento della PG procedente, coordinata da questo Ufficio, ammonta a circa € 328.000. A tal proposito va precisato  che, attuando una stretta collaborazione tra questo Ufficio, la P.G. operante e l’INPS di Caserta (peraltro in esecuzione di protocolli di intesa che  questa Procura ha redatto con l’INPS di Caserta e la Guardia di Finanza di  Caserta),  una  volta accertato che una ditta era stata costituita artificiosamente al solo scopo di percepire le indebite indennità di sostegno alla disoccupazione dei dipendenti, tale ditta veniva tenuta sotto costante osservazione e veniva bloccata l’erogazione delle indennità richieste, onde limitare il danno economico subito dall’Ente pubblico, nonché al fine di impedire la  protrazione dell’attività cnmmosa. Oltre ai soggetti colpiti dall’odierna misura cautelare risultano indagate, in stato di libertà, ulteriori 30 persone, tra cui i titolari delle ditte inesistenti ed alcuni dei lavoratori fittiziamente assunti.  Il G.I.P., concordando con la richiesta di misura coercitiva avanzata da questo Ufficio, anche per quanto riguarda la sussistenza di concrete ed attuali esigenze cautelari, ha disposto, per BIANCO, MONTE e CONCU, la misura cautelare  degli arresti domiciliari.

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