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Sant’Angelo d’Alife – Nuovo acquedotto, un cittadino denuncia: degrado e abbandono

Sant’Angelo D’Alife  (lettera alla redazione di Michele Iannacone) – “Questo lo stato di degrado ed abbandono del nuovo impianto di distribuzione e contabilizzazione dell’acqua potabile nel comune di Sant’Angelo d’Alife. A guardare queste foto viene naturale chiedersi come possano, in ordine gerarchico decrescente, un’impresa, un ufficio tecnico comunale, un direttore dei lavori, un progettista, un collaudatore ed una amministrazione comunale affidataria di un’opera PUBBLICA, poter accettare e rendere definitiva una simile installazione.  E’ una domanda che mi sono posto fin dal giorno in cui, rientrando a casa, ho trovato il nuovo contatore dell’acqua, lasciato così sospeso e penzoloni, ricoperto di terra e vari detriti, già a pochi giorni dalla sua installazione. Da quel giorno è passato quasi un anno; nel frattempo, dopo aver segnalato il caso al sindaco, al suo vice ed altri amministratori (alcuni dei quali si sono anche recati sul posto per verificare), nulla è cambiato, nonostante le promesse ed i vari rimbalzi (soliti) di responsabilità tra le figure sopra citate. Eppure, quando ci hanno avvisato che avremmo dovuto provvedere a nostre spese alla realizzazione della tubazione secondaria dal nuovo contatore all’impianto esistente, non abbiamo fatto opposizioni e nemmeno quando le tariffe delle bollette, non solo dell’acqua, sono lievitate.  Probabilmente, mi viene da pensare che il caso, non desti particolare “interesse”, poiché in vista delle nuove elezioni, questo contatore, oltre all’acqua, avrà pochi voti da contare nella contrada Nocelle. A sentire il vocio generale, i nuovi candidati leader saranno gli stessi degli anni precedenti, solo un po’ più shakerati tra loro; nessuna speranza quindi per il contatore di Via Nocelle, ormai più vicino a diventare un fossile per i posteri che un bene utile ai cittadini.  Vorrei che la foto di questo contatore diventasse la memoria storica, il simbolo o almeno lo scrupolo di chi, al prossimo turno elettorale di giugno, senza credere più ai tornaconti personali, si ricordasse del potere reale e della responsabilità che avrà, lasciando avvicinare la mina della matita alla scheda elettorale, ricordandosi ancora una volta che le promesse, in politica, non costano nulla, ed una volta accaparrate le poltrone, si possono anche cancellare (quasi sempre), anche quando si firmano contratti davanti alle telecamere. Ci sarebbe anche la storia del “Criptoportico” mai autorizzato, ma questa è un’altra storia santangiolese che un giorno vi racconterò.  (lettera alla redazione di Michele Iannacone).

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