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Maria Tino e il suo assassino, Massimo Bianchi

DRAGONI – Delitto Tino, l’ex compagno è pentito. Il magistrato non si commuove: ergastolo per Bianchi

DRAGONI – Il pubblico ministero ha chiesto il massimo della pena, ergastolo, per Massimo Bianchi. Non si è mosso a pietà, la pubblica accusa, dopo la lettera letta in aula dall’imputato. Una lettera nella quale si mostra fortemente pentito per l’insano gesto. Racconta di averle salvato la vita dalla furia dell’ex marito. Uno sforzo inutile quello del 62enne Massimo Bianchi che nel marzo 2017 uccise l’ex compagna, Maria Tino di 49 anni, con tre colpi di pistola, nella piazza del paese. Una storia d’amore tormentata quella tra i due, con un epilogo tragico. Una storia iniziata nel 2016 quando l’assassino, Massimo Bianchi, salvò la vita di Maria. Era il 18 giugno del 2016 quando la donna fu colpita dal marito, Angelo Gabriele Ruggiero, con venticinque coltellate. Non sopportava la fine della loro storia d’amore e l’idea che la donna avesse un’altra relazione. Piombò in casa della donna arrampicandosi alla grondaia e la ferì con un coltellino. In quel momento Maria era al telefono con Massimo Bianchi, che sentì le urla della donna. Chiamò la figlia che giunse in casa trovando la 49enne in un lago di sangue ma viva. Un anno dopo, circa, Bianchi ci “ripensa” e uccide a sangue freddo la donna che – diceva e dice ancor oggi – amava. Ora si attende la sentenza del giudice.

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