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foto di repertorio

SCUOLA – Nuovo contratto per i lavoratori, i docenti italiani ancora i meno pagati d’Europa

SCUOLA – (di Nino Notargiovanni) La “frittata è servita”. Ops. Il contratto. Troisi e Benigni avrebbero detto “Non ci resta che piangere”. Infatti questo contratto sa tanto di “medioevo” lo stesso periodo nel quale furono catapultati i due attori. Finalmente, dopo mesi di trattative, i lavoratori della scuola possono “essere soddisfatti”. I loro rappresentanti, i sindacati confederali, UIL, Cisl, CGIL, hanno firmato il primo “contratto politico” della storia italiana. Non poteva essere altrimenti in vista delle elezioni parlamentari. Un contratto politico e non un contratto a favore dei dipendenti statali. Bisognava firmare anche a scapito dei lavoratori. Dopo nove anni di blocco contrattuale, si nove anni, al personale docente ed ATA andranno circa 40-50 euro netti in busta paga. Non male. Potranno permettersi un “caffè e mezzo” in più al giorno. E i nostri docenti continueranno ad essere i meno pagati d’Europa. Siamo di fronte a cifre miserevoli e ogni commento è superfluo. Il contratto, firmato stamattina alle 7,45, ha visto il sindacato della GILDA opporsi nettamente tanto da non firmare. E’ andata meglio per la parte normativa. Non ci saranno ore aggiuntive per i docenti (le famose 40+40), né compiti aggiuntivi obbligatori e non retribuiti per l’alternanza scuola-lavoro e per la formazione che resta facoltativa. E dopo questa “estenuante” battaglia, che ha visto il Ministero della Pubblica Istruzione rappresentato dall’ARAN e i sindacati, tutti coinvolti, il grande Totò disse “ Italiani, elettori, inquilini e coinquilini quando sarete chiamati  alle urne per compiere il vostro dovere ricordatevi nome  solo…”. E il popolo è sovrano e stanco. Dovrebbe.

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