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PIGNATARO MAGGIORE – Spazio CALES, giù le mani dal Tempo Rosso! Domenica assemblea contro lo sgombero

PIGNATARO MAGGIORE – Non saranno 10 denunce, non sarà una Procura e una raccolta firme a fermare 19 anni di antagonismo in Terra di Lavoro, 19 anni di lotta, socialità, aggregazione e antifascismo militante. In questi giorni, 10 militanti del Csoa Tempo Rosso, si sono visti notificare dalla Procura di Smcv, un avviso di conclusione delle indagini, con accuse che vanno dall’invasione all’occupazione e all’imbrattamento. L’indecorosa repressione legalitaria di una Procura che fa un uso propagandistico delle sue prerogative, ora che ci si avvicina al 4 marzo, mette a nudo ancora una volta di più le affinità elettive che cementano un apparato di potere meschino e rancoroso. “Un intervento senz’altro tempestivo”, si legge dal comunicato dei compagni e delle compagne, indegno e ridicolo, aggiungiamo noi, almeno quanto il processo e l’annessa interrogazione parlamentare che nel 2003 l’allora senatore di Forza Italia Emiddio Novi faceva per denunciare – qualcuno ricorderà – il furto aggravato di pasticcini da parte di attivisti e militanti che in quel periodo cominciavano la lotta contro la centrale turbogas di Cosentino e complici a Sparanise. Non abbiamo letto cosa lor signori hanno concepito di scrivere su tali notifiche, probabilmente che l’accennata lotta contro l’installazione della turbogas, la lotta contro la piattaforma di rifiuti tossici a Pignataro Maggiore e quella successiva del 2007 contro una discarica a cielo aperto sempre nelle campagne di Pignataro, che la chiusura di due sedi di Forza Nuova a Vitulazio e a Teano– quelli che in questi giorni sostengono e pagano le spese legali allo stragista Traini di Macerata–, che le lotte e i presidi che hanno portato a scoprire, nei terreni della ex-Pozzi tra Sparanise e Calvi, una delle discariche di rifiuti industriali più grande e pericolosa d’Europa, che la richiesta di una bonifica della Ilside a Bellona in sei mesi di nullità istituzionale, la lotta contro il gassificatore a Capua e contro l’ecomostro della centrale a biomasse di Iavazzi a Calvi Risorta, gli eventi in sostegno dei beni comuni, che due decenni di controcultura e di eventi, che tutto questo e la costruzione di uno spirito di difesa critica del territorio sia immediatamente assimilabile all’invasione e all’occupazione generici? Bene: se così fosse allora non soltanto non ci intimorisce la notizia, ma ci inorgoglisce! Accogliamo l’appello del csoa Tempo Rosso, e invitiamo tutti e tutte ad abbracciare questa battaglia di indisponibilità alla resa e di difesa complessiva dell’area dell’autonomia calena e casertana.

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