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ROCCAMONFINA / SAN GIOVANNI IN PERSICETO – Cerimonia: un ‘ponte’ storico di fratellanza riunisce le due città

Roccamonfina/San Giovanni in Persiceto (di Nicolina Moretta) – É davvero “Una storia da raccontare” come il nome dell’associazione dei sedici ragazzi che hanno scoperto il nobile episodio di resistenza silenziosa che ha legato per sempre gli abitanti di Roccamonfina (CE) agli abitanti di San Giovanni in Persiceto (BO).Tra i sedici ragazzi il vero ‘motore di ricerca’ è Ester Di Pippo, comunque, tutti hanno ricercato e ascoltato le testimonianze dei sopravvissuti della Seconda Guerra Mondiale, per registrarle e passarle ai posteri. Da questo lavoro certosino è emersa una pagina di storia rimasta nascosta tra le pieghe di quella ufficiale. La storia ufficiale che narra della resistenza politica e organizzata, prevalentemente del Nord Italia, e non racconta di quelle resistenze silenziose che sono state poste in essere spontaneamente dal cuore buono degli Italiani. Accadde il 23 Settembre del 1943. Nel comune di Roccamonfina furono rastrellati dai nazisti centinaia di giovani uomini che furono caricati su un treno che aveva come destinazione un campo di concentramento. I prigionieri stipati nel treno non avevano nulla, né cibo né acqua né servizi igienici. Il treno di deportati roccani, dopo due giorni, il 25 Settembre, fece sosta nel comune emiliano di San Giovanni in Persiceto e qua avvenne l’episodio edificante di resistenza silenziosa che i libri di storia non raccontano. Gli emiliani udendo le grida che provenivano dal treno merci, si resero conto dello stato di malessere fisico e psicologico dei prigionieri; allora si fecero coraggio e sfidarono a viso aperto i soldati nazisti che circondavano il convoglio e fornirono i giovani prigionieri roccani di cibo e di acqua, ma anche di vestiti e, persino, di carte da gioco, rincuorando non di poco, per il gesto di grande umanità che aveva messo a repentaglio anche le loro vite, pure l’umore dei giovani deportati. Dopo che i ragazzi dell’associazione “Una storia da raccontare” hanno riscoperto l’evento storico, hanno preso i contatti con gli esponenti dei cittadini di San Giovanni in Persiceto che sono stati ben felici di riabbracciare i “nipoti” di quei cittadini allora deportati. Lo scorso Settembre una delegazione di San Giovanni in Persiceto ha fatto visita a Roccamonfina e il sindaco, Carlo Montefusco, i ragazzi dell’associazione e tutta la cittadinanza li hanno accolti con entusiasmo nell’ambito di una celebrazione commemorativa. Recentemente, in occasione del “Giorno della Memoria” (27 Gennaio), alcuni ragazzi dell’associazione si sono recati a San Giovanni in Persiceto per un incontro promosso dall’Associazione ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia). All’affollatissimo convegno i ragazzi di Roccamonfina hanno mostrato il video dei volti di cinquanta quattro deportati e tre testimonianze di anziani di Roccamonfina che parlavano nello specifico dell’eroico episodio di San Giovanni in Persiceto e hanno letto un brano del libro di Ugo Metitieri che racconta dell’episodio di San Giovanni. Ma, soprattutto, i ragazzi roccani sono stati accolti meravigliosamente, con entusiasmo e calore indimenticabili. Con quella capacità di accoglienza che è appartenuta alla storia e che ha creato un ponte di fratellanza.

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