Bellona / Camigliano – “La legge italiana tutela solo in apparenza le donne. Se vogliono denunciare violenze e abusi in famiglia devono sottoscrivere le querele, esponendosi ulteriormente a maltrattamenti e umiliazioni. Lo Stato solo in apparenza mostra di tutelare le donne. In realtà è molto più difficile per una donna sottrarsi ad un marito o un compagno violento e prevaricatore”. Questo, in sintesi, il concetto espresso dal fratello di Anna Carusone, uccisa dal marito, al termine del funerale dell’ex cognato.
L’uomo, distinto, deciso, ma con il volto sfregiato dal dolore per l’improvvisa e violenta morte della sorella, ha atteso che la cerimonia funebre finesse, ha atteso che le nostre telecamere finessero di registrare quelle scene, per esternare – con molta compostezza – il suo pensiero. Poi, con gli occhi rotti dalle lacrime ha aggiunto: “vi prego scrivetelo, ditelo a tutti. E’ importante”.
Più volte Anna Carusone aveva subito la violenza di suo marito, Davide Mango. Più volte avrebbe cercato di denunciare quelle violenze. Si sarebbe sempre arresa però davanti alla necessità di sottoscrivere quelle denunce. Temeva, probabilmente, ulteriore e maggiori violenza da parte di Davide Mango. Questa sua prudenza, purtroppo, non è bastata per salvargli la vita.
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