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SAN PIETRO INFINE – “La guerra dimenticata”, folta platea per la presentazione del libro

SAN PIETRO INFINE (di Antonio Migliozzi) – Serata all’insegna della storia quella che si è tenuta sabato 11 novembre, nella sala convegni del Municipio di San Pietro Infine, si è svolta la presentazione del libro “La guerra dimenticata” di Giuseppe Russo. Di fronte ad un folto e qualificato pubblico si sono alternati, tra saluti e interventi, il sindaco di San Pietro Infine, Mariano Fuoco, il presidente dell’Associazione culturale “Ad Flexum”, Maurizio Zambardi, il presidente del Centro Documentazione e Studi Cassinati, Gaetano de Angelis Curtis, e l’autore del libro, Giuseppe Russo. La serata ha avuto inizio con una introduzione di Maurizio Zambardi che ha esordito parlando del compianto Amerigo Iannacone, scomparso tragicamente il 12 luglio scorso. Zambardi, oltre a ricordare la loro fraterna amicizia, ha voluto sottolineare l’importante ruolo che svolgeva il Prof. Iannaconenell’ambito dell’Associazione Ad Flexum. Numerosissime le pubblicazioni, le presentazioni di libri e i convegni svolti a San Pietro Infine, grazie al suo validissimo impegno e contributo. E per ricordarlo degnamente sarà organizzato prossimamente a San Pietro Infine, proprio nella sala convegni, dove fu fatta la presentazione del suo ultimo libro“C’ero anch’io, un’autobiografia o quasi”, uno specifico convegno incentrato sulla sua figura e sulle sue opere. Poi, prima diavviare i lavori sul tema principale della serata, è stato presentato anche il Calendario 2018 dell’Associazione Ad Flexum, arrivato, con il 2018,alla sedicesima edizione consecutiva. Il tema dell’anno è“Sua Maestà Monte Sambúcaro…!”, con suggestive foto scattate da varie angolazioni. Il 2018, ha riferito Zambardi, è un anno particolare, perché contiene due importanti ricorrenze. La prima è il 100° anniversario della fine della Prima Guerra Mondiale, la seconda, invece, è il 75° anniversario della liberazione di San Pietro Infine dai tedeschi, e Monte Sambúcaro sembra averne il minimo comune denominatore. Il massiccio montuoso ha, infatti, avuto un ruolo primario e determinante durante la Seconda Guerra mondiale, per la sua particolare posizione, dominante sulla Via Casilina, proprio all’imbocco della Valle del Liri, ed inoltre con la sua mole ricorda quei luoghi di altura del Nord Italia, dove si sono svolte le battaglie della Prima Guerra Mondiale. Sono poi seguiti i saluti del sindaco Mariano Fuoco, che nel sottolineare l’importanza della cultura e della memoria storica ha voluto plaudire l’impegno dell’Associazione Ad Flexum, sempre attiva e propositiva in paese, ormai da anni, mantenendo così vivo quel fervore culturale necessario in una piccola comunità come quella di San Pietro Infine. È stata la volta, poi, all’autore del libro Giuseppe Russo, che, con grande padronanza degli argomenti inerenti la Seconda Guerra Mondiale e con il supporto di stupende e rare immagini, molte delle quali inedite, ha illustrato le sue ricerche che da anni sta conducendo in Campania, in parte già inserite in due libri, in parte ancora da pubblicare. Il libro faparte di una trilogia che l’autore sta realizzando. Il primo volume, uscito nel 2014, è titolato: “I caduti di pietra”, mentre il secondo volume, quello presentato, è titolato: “La guerra dimenticata”. Entrambi i volumi hanno come sottotitolo “Storia di una regione in cui cadde anche la cultura”. E tale sottotitolo sintetizza efficacemente gli argomenti trattati. In poche parole Giuseppe Russo, con le sue opere, focalizza l’attenzione, in Campania, su un aspetto della guerra che corre parallelamente a quello della tragedia umana, e cioè la distruzione delle città e delle opere architettoniche e artistiche in esse contenute. Un aspetto spesso sottovalutato o relegato ad un ruolo marginale o secondario. Si sono poi introdotti con i loro interventi Maurizio Zambardi che, mostrando anch’egli immagini d’epoca, alcune delle quali ancora inedite, ha trattato il dramma della guerra, dal punto di vista dei beni culturali, anche a San Pietro Infine, San Vittore del Lazio, Cassino e Montecassino. La parola è poi passata a Gaetano de Angelis Curtis, che ha incentrato il suo intervento sul salvataggio da parte dei tedeschi delle opere d’arte custodite a Montecassino, molte delle quali erano state affidate proprio all’abbazia perché creduta inviolabile, come ad esempio il “Tesoro di San Gennaro” e il Medagliere di Siracusa. De Angelis Curtis, avvalendosi anch’egli di stupende immagini, ha ripercorso tutto l’iter del salvataggio delle opere d’arte, partendo dai primi contatti intrapresi tra l’abate Diamare e gli ufficiali tedeschi, per poi passare all’imballaggio eal trasporto su camion militari del prezioso carico, per arrivare, infine, a Roma, dove furono accuratamente custodite. La parola è passata nuovamente all’autore del libro Giuseppe Russo che ha chiuso la serata preannunciando alcune novità di ricerca che verranno riportate nel terzo volume della sua trilogia.

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