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ROCCAMONFINA – Scuolabus, la storia del “gran rifiuto”: fra bugie e verità

ROCCAMONFINA (di Antonio Migliozzi) – La polemica per lo scuolabus della Fondazione Nicola Amore sarà utilizzato dal comune di Conca della Campania. Il municipio di Roccamonfina non ha mai accettato il dono del mezzo. Carlo Montefusco non ha mai ufficializzato l’accettazione del regalo proveniente dalla fondazione guidata da Emma Petrillo. Ha accettato, invece, senza esitare, Alberico di Salvo, fascia tricolore di Conca della Campania.

La vicenda:
Nel mese di ottobre dell’anno 2015, cioè poco più di sei mesi dall’insediamento dell’attuale Amministrazione comunale, in riguardo al servizio di trasporto scolastico degli alunni delle scuole di Roccamonfina appena in corso, l’Assessore alla Pubblica Istruzione Roberta Di Leva in consiglio comunale ebbe di rispondere ad una interrogazione prodotta dal gruppo consiliare Unione Roccana, che il suddetto servizio era stato “affidato in proroga con regolare determina adottata dal responsabile del servizio. Le condizioni economiche sono di gran lunga inferiori a quelle praticate dalla medesima ditta per l’anno precedente con un risparmio sulla spesa di oltre il 50%. La ditta nel contratto ha garantito la sussistenza dei requisiti tecnici del personale impiegato e dei mezzi utilizzati. Allo stato non sono state attivate procedure di gara per il trasporto dal momento che la Fondazione Nicola Amore ha comunicato di aver intenzione di acquistare uno scuolabus da dare in comodato d’uso gratuito al Comune di Roccamonfina. I criteri utilizzati per l’esenzione saranno quelli dettati dalla normativa INPS e dell’Ambito CO3, dal momento che Roccamonfina, allo stato non ha un regolamento proprio. Le somme utilizzate saranno le stesse previste nel capitolato della refezione che presenta la dovuta disponibilità”.
Sono circa due anni che la Fondazione “Nicola Amore per Roccamonfina” Onlus, presieduto dalla professoressa Emma Petrillo, ha acquistato un pulmino per lo scuolabus che contiene ben 44 posti a sedere per bambini che frequentano la scuola dell’obbligo, con l’intento di volerlo dare in comodato d’uso al Comune di Roccamonfina per le necessità scolastiche. Ad oggi, come più volte in questi anni è stato riportato, dall’Amministrazione comunale non è stata ricevuta alcuna risposta in merito, se non tramite i social network che si accusava la suddetta Fondazione di voler loro affibbiare un pulmino vecchio e scassato.
Intanto, dopo la notizia relativa alla richiesta del Sindaco del Comune di Conca della Campania di voler disporre di tale mezzo per il servizio di scuolabus in comodato d’uso, è sorta una nuova ed ennesima polemica: “La Fondazione, che dovrebbe servire i poveri della comunità di Roccamonfina, ha dato lo scuolabus al Comune di Conca della Campania”. Quanto è assurda la politica in certe circostanze, forse sarebbe stato meglio che questo pulmino finisse in un garage marcendo, per poi in un futuro magari dire che si sarebbero spesi dei soldi per una cosa inutile.

Emma Petrillo precisa che:
“Lo scuolabus possiede tutti i crismi per poter essere utilizzato –
ha dichiarato il Presidente Emma Petrillo – in quanto prima di essere acquistato abbiamo dovuto seguire tutto un iter che ci garantisse l’utilità del mezzo. Ad oggi, ovviamente, manca solo la messa in strada che dovrebbe provvedere chi ne farà uso. Noi abbiamo garantito una somma di € 2.000,00 per tale operazione, e dopo oltre due anni il Sindaco del Comune di Conca della Campania ce ne ha fatto richiesta, considerando che dal Comune di Roccamonfina non ci è mai pervenuta alcuna risposta in merito, neanche per dirci che non sono più intenzionato a riceverlo. Ci tengo a precisare che il Comune di Conca della Campania avrà il pulmino in comodato d’uso provvedendo a regolarizzare tutte le operazioni per la messa in strada. Naturalmente la proprietà del mezzo rimane sempre della Fondazione”.

In queste ore ci sarebbe stato un confronto ufficioso sui costi di gestione del pulmino a dispetto di un contratto con una cooperativa, del tutto discordanti, cosa che all’inizio della proposta di qualche anno fa non sembravano così discordanti.

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