Marzano Appio / Pietravairano – Si è celebrato il 12/07/2017 il secondo processo a carico di Giuseppe De Bottis di Pietravairano (CE), dinanzi al giudice monocratico del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, giudice D’Angelo. Il De Bottis, secondo la tesi accusatoria, aveva infatti falsamente denunciato nel 2011, in qualità di legale rappresentante della “Italian Firme s.r.l.” lo smarrimento di un assegno di circa 24.000 euro, quando in realtà lo aveva dato in pagamento per una fornitura di calcestruzzo alla società del noto imprenditore di Campagnola (CE), Paolo Terranova.
Nell’aprile 2015 con una sentenza del giudice monocratico del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, giudice Chiara Di Benedetto, con cui il De Bottis è stato condannato ad un anno e quattro mesi di reclusione, oltre al pagamento delle spese processuali ed alla condanna al risarcimento dei danni in favore del Terranova, costituitosi parte civile con l’avvocato Massimo Amato. Il primo processo, per il reato di calunnia, si è concluso la sentenza, peraltro, non ancora definitiva, è stata appellata dal De Bottis, che è difeso di fiducia dall’avvocato Gianluca Giordano, e si è ancora in attesa della fissazione dell’udienza dinanzi alla Corte d’Appello partenopea. Ora il secondo giudizio processo prosegue per il reato di truffa sempre ai danni del Terranova e per il medesimo disegno criminoso messo a punto dall’odierno imputato, il quale ritornerà davanti al giudice.
Nell’aprile 2015 con una sentenza del giudice monocratico del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, giudice Chiara Di Benedetto, con cui il De Bottis è stato condannato ad un anno e quattro mesi di reclusione, oltre al pagamento delle spese processuali ed alla condanna al risarcimento dei danni in favore del Terranova, costituitosi parte civile con l’avvocato Massimo Amato. Il primo processo, per il reato di calunnia, si è concluso la sentenza, peraltro, non ancora definitiva, è stata appellata dal De Bottis, che è difeso di fiducia dall’avvocato Gianluca Giordano, e si è ancora in attesa della fissazione dell’udienza dinanzi alla Corte d’Appello partenopea. Ora il secondo giudizio processo prosegue per il reato di truffa sempre ai danni del Terranova e per il medesimo disegno criminoso messo a punto dall’odierno imputato, il quale ritornerà davanti al giudice.