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Venafro / Pratella / Ciorlano – Ospedale, uccide paziente con l’acido: era il padre di una collega. Infermiera arrestata

 Venafro / Pratella / Ciorlano – Uccide il padre della sua collega per vendicarsi di un ingiusto trasferimento dall’ospedale di Venafro a quello di Isernia. La vittima è di Pratella, la presunta assassina di Ciorlano.
Una infermiera 45enne, in servizio presso l’Ospedale di Venafro, in provincia di Isernia, è stata arrestata dai Carabinieri di Venafro a seguito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Isernia, in quanto ritenuta responsabile di omicidio volontario, avendo somministrato ad un paziente 76enne, padre di una sua collega, ricoverato per un ictus, dell’acido cloridrico, causandogli gravi lesioni al cavo orale che portavano al decesso dell’anziano  dopo atroci sofferenze. A seguito della riduzione di organico prevista dal suddetto Ospedale, l’infermiera  aveva ricevuto un provvedimento di trasferimento, per il quale maturava l’idea dell’efferato delitto in quanto si riteneva danneggiata a favore della collega, figlia della vittima, che proprio per la grave situazione di salute del genitore aveva beneficiato del fatto di rimanere nell’organico. Sembra arrivare quindi ad una svolta le indagini sul caso dell’anziano ucciso nell’ospedale di Venafro, l’ipotesi sulla quale gli investigatori sembrano aver concentrato maggiormente la propria azione, appare essere quella legata all’azione mossa dal desiderio di vendetta contro la figlia della vittima. Infatti, raccontano alcune indiscrezioni, l’assassino potrebbe essere proprio una dipendente dell’ospedale molisano; struttura sanitaria nella quale lavora anche – come infermiera – una delle figlie della vittima. E le ragioni potrebbero essere banali. Tutto potrebbe essere legato al trasferimento del personale ad altro ospedale. Infatti la figlia di Celestino Valentino (la vittima) forniva assistenza al padre, anziano e malato, utilizzando quindi l’apposita legge conosciuta come la 104.  Una legge pesantissima nei trasferimenti. Insomma, utilizzando quella legge, giustamente, la figlia della vittima non  poteva essere trasferita altrove. Così, secondo una ipotesi che da alcuni giorni circola in paese, chi ha agito potrebbe averlo fatto proprio per eliminare la “concorrenza” in fatto di trasferimenti. Ma questa, chiaramente è solo una ipotesi. Sarà la Procura della Repubblica di Isernia a fare chiarezza sull’intera vicenda.

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