GIOIA SANNITICA – Debiti non onorati, la Cassazione boccia il ricorso della famiglia del vice sindaco

Gioia Sannitica – Debiti non onorati, la Cassazione scrive la parola fine sulla vicenda penale che ha visto contrapposta la famiglia del vice sindaco, Luciana Cappella, e quella di un imprenditore agricolo, Pasquale Di Virgilio, difeso dall’avvocato Fernando Perretta.
“…annulla senza rinvio la sentenza impugnata perché il reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni (art 393 c.p.) è estinto per prescrizione. Conferma le statuizioni civili, rigetta il ricorso delle parti civili Cappella Domenico Antonio e D’Agostino Teresa che condanna al pagamento delle spese processuali”.
Questa la sentenza della Cassazione sulla vicenda dopo il ricorso presentato dalle parti civili – Cappella e D’Agostino – che, in sostanza, si opponevano alla riduzione di pena a carico di Di Virgilio decisa dai giudici di Appello di Napoli. Il tribunale partenopeo, infatti, aveva ridotto la condanna inflitta a Di Viriglio in primo grado, derubricando anche il reato da estorsioni e minacce in semplice esercizio arbitrario delle proprie ragioni. Così la condanna di sei anni inflitta dal tribunale di Santa Maria in primo grado, passò a solo un anno di carcere. Oltre alla condanna penale Di Virgilio fu condannato anche al pagamento delle spese processuali e al risarcimento danni alle parti civili.
La Cassazione ora, ha cancellato il reato penale perché prescritto, lasciando vive le decisioni in favore della famiglia Cappella.  Le parti civili non sono riuscite in Cassazione a ribaltare la decisione del tribunale dell’Appello di Napoli e per questo sono state condannate anche al pagamento delle spese processuali.
Tutto si innesta in un contezioso relativo a circa 130milioni di vecchie lire che il Di Virgilio vantava verso la famiglia Cappella. Nel tentativo di ottenere quella somma l’imputato esercitò azioni che sfociarono nell’esercizio arbitrario delle proprie ragioni.