*** Esclusiva *** Pietramelara – I giudici del tribunale di Napoli hanno respinto la richiesta di scarcerazione avanzata da Pietro Argenziano. L’indagato – attraverso il proprio legale, l’avvocato Michele Mozzi – chiedevano al giudici del tribunale della libertà di Napoli l’annullamento dell’ordinanza di arresto, emessa circa un mese fa, dal Giudice per le indagini preliminare di Santa Maria Capua Vetere, e quindi la piena libertà per Argenziano. I giudici partenopei, però, hanno ritenuto l’impianto accusatorio valido e fondato su prove concrete, tanto che hanno respinto la richiesta di scarcerazione, confermando gli arresti domiciliari per Pietro Argenziano. La vicenda degli abusi sessuali nella sagrestia della Chiesa San Rocco scuote la comunità di Pietramelara. Alcuni sperano in un errore giudiziario credendo quindi nella piena innocenza dell’indagato. Altri, invece, non hanno dubbi e condanno fermamente il 35enne arrestato due giorni fa dai carabinieri della locale stazione.
L’accusa:
Avrebbe abusato sessualmente di quattro ragazzini, tutti maschietti, minori di anni 14; con questa accusa è finito agli arresti domiciliari un giovane, 35 anni, di Pietramelara, particolarmente conosciuto in paese anche per aver svolto il ruolo di chierichetto (ministrante). Anche la sue vittime sarebbero tutte di Pietramelara. Ad eseguire l’ordine di cattura contro Argenziano Pietro, difeso dall’avvocato Michele Mozzi, sono stati i carabinieri della locale stazione, guidati dal maresciallo Pasquale Mariano. Sono stati gli stessi militari dell’arma che hanno condotto le indagini sui casi. Argenziano avvicinava le sue vittime, alcuni, nelle sagrestie della chiesa di San Rocco di Pietramelara, altri all’interno di locali pubblici.
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