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Sessa Aurunca – Giornata della memoria delle vittime delle mafie a Monte Ofelio, in tanti per non dimenticare

Sessa Aurunca (di Giovanna Cestrone) – Si è appena conclusa, in un paesaggio naturale mozzafiato, la giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Anche quest’anno la manifestazione si è svolta presso il bene confiscato alla camorra in località Monte Ofelio, alla presenza di numerosissimi alunni, docenti, rappresentanti delle forze dell’ordine e delle Istituzioni. L’incontro ha avuto inizio con i saluti del Sindaco di Sessa Aurunca, Silvio Sasso, del Comandante della Polizia Municipale, Pasqualino Emerito, e del Comandante della stazione dei Carabinieri, Mario Russo. Per le Istituzioni, oltre al primo cittadino, erano presenti il Vice Sindaco, Fausto Fusco, l’Assessore Carmela Messa, in veste anche di Dirigente Scolastico dell’Istituto “Caio Lucilio”, l’Assessore Tommasina Casale, i Consiglieri Comunali, Domenico Bevellino e Ciro Marcigliano. Dopo i saluti iniziali, gli alunni hanno letto a turno i nomi delle 900 vittime innocenti delle mafie. Al ricordo dei ragazzi, si è poi unito quello del Sindaco che ha desiderato richiamare alla memoria il nome di Emanuele Notarbartolo, prima vittima della mafia, assassinato mentre viaggiava in treno nel lontano 1893. Lo stesso ha poi ricordato il sacrificio di Pio La Torre, a cui è doveroso associare la proposta di confisca dei beni legati alle attività illecite dei condannati per associazione mafiosa. “Se siamo qui oggi, un ringraziamento particolare va anche a lui”, ha precisato la fascia tricolore che ha aggiunto, a queste ultime due vittime, il nome del commerciante sessano Alberto Varone, assassinato nel 1991. La memoria è stata riportata dalle scolaresche, anche a Don Peppe Diana morto nel 1994 per mano della camorra mentre si accingeva a celebrare la Messa. E ancora, a Giancarlo Siani, giornalista napoletano scomparso nel 1985, che nei suoi articoli denunciava continuamente le attività disoneste compiute dalle organizzazioni malavitose. Un riferimento è stato fatto anche a Simonetta Lamberti, figlia del giudice Lamberti e scomparsa a soli 11 anni, a Domenico Noviello e al giudice Rosario Levatino. A loro, così come ad altri, sono stati dedicati cartelloni e poesie. Per concludere, sono stati progettati tre percorsi della legalità intitolati rispettivamente a Mimmo Beneventano, a Giuseppe Mascolo e al giovanissimo Giancarlo Siani, la cui inaugurazione avverrà tra qualche settimana. Dalle storie lette stamattina e da ciò che solitamente si apprende parlandone, emerge che la maggior parte delle vittime innocenti delle mafie, sia stata sacrificata perchè ha avuto il coraggio di ribellarsi e denunciare, e tutti coloro che hanno partecipato a questo evento estremamente significativo, hanno avuto la possibilità di tornare nelle loro case con un profondo insegnamento: “E’ bello anche morire per le proprie idee… Chi ha il coraggio di sostenere i propri valori, muore una volta sola, chi ha paura, muore ogni giorno”, questo il prezioso testamento morale del grande Paolo Borsellino.

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