RIARDO / VAIRANO PATENORA – Corruzione, è stato arrestato (con il beneficio degli arresti domiciliari) il tecnico comunale di Riardo, Carlo Grande. L’uomo originario di Teano è residente a Vairano Patenora. Con lui sono stati arrestati (senza il beneficio degli arresti domiciliari) anche il sindaco di Riardo, Nicola D’Ovidio e l’altro tecnico comunale, Pietro Russo. In data odierna militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Napoli hanno dato esecuzione ad un’ordinanza cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di questa Procura della Repubblica nei confronti di 69 persone, delle quali 30 sottoposte alla custodia cautelare in carcere, 36 poste agli arresti domiciliari, una sottoposta all’obbligo di presentazione quotidiana alla PG e 2 sottoposte alla misura dell’interdizione dai pubblici uffici per un anno. I destinatari dei provvedimenti cautelari sono amministratori locali, funzionari pubblici, imprenditori, professori universitari, commercialisti, ingegneri e “faccendieri” i quali sono gravemente indiziati, a differente titolo, complessivamente di 13 reati di corruzione e di 15 reati di turbativa d’asta in relazione a proced ure di appalto pubblico espletate in varie province campane, in alcuni casi aggravati dalla finalità di agevolare l’organizzazione criminale di stampo camorristico denominata clan dei casalesi (gruppo Schiavone-Russo e gruppo Zagaria), nonché, in tre casi, di partecipazione al clan dei casalesi e di concorso esterno nell’associazione su indicata. Si tratta di un’operazione che rientra nell’ambito di una più ampia attività di indagine riguardante 18 proced ure di affidamento di lavori di committenza pubblica, gestite da Enti Pubblici delle province di Napoli (Mostra d’oltremare, Comuni di Casoria, Pompei e San Giorgio a Cremano, Istituto scolastico E. Medi di Cicciano), Caserta (Consorzio Sannio Alifano, A.Di.S.U. della Seconda Università degli Studi di Napoli, Comuni di Alife, Casapulla, Riardo, Francolise, Calvi Risorta e Rocca D’Evandro) e Benevento (Cerreto Sannita), destinatari di finanziamenti nazionali e comunitari. Le attività investigative, espletate dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Napoli e coordinate da questa Direzione Distrettuale Antimafia, hanno permesso di far emergere la sistematica operatività di un gruppo di “colletti bianchi” in grado di incidere in maniera determinante sull’aggiudicazione di dette gare di appalto in favore di imprese “predesignate” alcune delle quali riconducibili a soggetti vicini alla criminalità organizzata e, precisamente, al clan dei casalesi. Per talune delle procedure di gara oggetto di attenzione investigativa, più nel dettaglio, è stato riscontrato il seguente meccanismo illecito:
- i responsabili degli Enti interessati ad una contribuzione regionale si rivolgevano ad un professionista napoletano, l’ing. Guglielmo LA REGINA, affinché questi garantisse agli stessi il finanziamento dell’opera, sfruttando le sue personali conoscenze negli ambienti politici in seno agli uffici della Regione Campania;
- l’ex assessore al Turismo e ai Beni Culturali della Regione Campania – Pasquale SOMMESE – si impegnava, a sua volta, a garantire il finanziamento dell’opera (proposta dai responsabili degli Enti pubblici interessati) ed in cambio otteneva denaro ovvero sostegno elettorale; talvolta, quest’ultimo indicava espressamente il nominativo dell’imprenditore che avrebbe poi dovuto eseguire i lavori pubblici e che egli stesso aveva fatto finanziare;
- in questa ulteriore fase, lo stesso professionista napoletano su indicato, grazie agli accordi con esponenti dei vari Ordini professionali di Napoli e Caserta, riusciva a far inserire nelle commissioni di gara soggetti a lui vicini e consenzienti, i quali, a loro volta, veicolavano l’aggiudicazione dei pubblici incanti alle ditte che erano state ai medesimi segnalate; tutto ciò, in cambio di dazioni e di promesse di somme di denaro e di altre utilità in favore di Sindaci, di funzionari degli enti appaltanti e dei commissari di gara ovvero attraverso il conferimento di incarichi professionali in ulteriori procedure
Non credo sia così , la giustizia chiarirà i fatti.Nicola D’Ovidio è troppo un bravo ragazzo , sicuramente hanno preso un grosso abbaglio Un equivoco giudiziario Lui è un ragazzo onesto e generoso,ha sempre fatto del bene a tutti, sia materialmente fisicamente tralasciando per gli altri la sua famiglia
Gli auguro di cuore di uscire da questo brutto incubo
Marinella laudisio