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MONDRAGONE – Villa Romana del Falerno, Schiappa: “Vincere sfida del turismo culturale.”

MONDRAGONE – Domani pomeriggio, dalle ore 18:30,  nella Sala Conferenze “M.Pacifico” del Museo Civico Archeologico “B.Greco”, si terrà l’incontro “Le Ville del Falerno”, sulla presentazione delle nuove scoperte della fattoria romana del Falerno in località Columbrella. Sarà presente il Sindaco Giovanni Schiappa: “L’incontro di domani – sottolinea il Primo cittadino – sarà importante per avvicinare ancora di più i nostri concittadini allo straordinario patrimonio, che emerge ad ogni nuova scoperta, da conoscere, studiare e veicolare nella giusta maniera. Ogni nuova scoperta dell’Università di Perugia, con la quale abbiamo avviato da anni una proficua collaborazione, inorgoglisce l’intera città ancor prima che questa Amministrazione comunale. Il potenziamento delle campagne di scavo – conclude il Sindaco –  e dei percorsi che conducono ad essi, rappresentano un’altra scommessa da vincere nel prossimo quinquennio, quando dovremo essere pronti a raccogliere la sfida dell’incremento del turismo culturale de settore.” Grazie alle nuove metodologie sono migliorate le nostre conoscenze sulle prime fattorie e sulle ville di età medio repubblicana e imperiale e sugli aspetti e attività socio-economici ad esse connesse, ma mai, prima d’ora tali tecniche erano state utilizzate per una ricerca archeologica nel territorio della colonia civium Romanorum di Sinuessa, senza alcun dubbio, uno tra i più famosi centri di produzione e commercializzazione di vini di pregio del mondo romano. Il Museo Civico Archeologico di Mondragone, in collaborazione con l’Università degli Studi di Perugia, Il MIBACT e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Caserta e Benevento, oltre ai recenti lavori realizzati anche sulla base dei racconti degli scriptores de re rustica, tra cui Plinio il Vecchio e Columella, per la prima volta nella storia dell’Archeologia Italiana, grazie ai finanziamenti dell’Amministrazione Comunale della città di Mondragone, ha iniziato i lavori per riportare integralmente alla luce l’insediamento produttivo di Columbrella, una Proto villa romana scoperta nel 2015 sulla catena del Massico, l’unico territorio al mondo, dove è possibile produrre il vino Falerno, il primo Grand Cru della Storia. Le indagini effettuate nel 2016 sul sito della fattoria ubicato a mezza costa (circa 260 m s.l.m.), su un areale di circa 680 mq., hanno completato lo scavo della sala del torchio vinario e riportato alla luce nuovi ambienti a mosaico della casa colonica romana edificata nel III secolo a.C. tra Monte Petrino e Monte Massico. L’edificio, una struttura produttiva unica nel suo genere, era specializzato nella produzione del Falernum vinum. I nuovi vani, una scoperta archeologica di rara bellezza, vanno ad aggiungersi a quelli già riportati in luce nel corso della campagna di scavo 2015 e forniscono una visione più chiara della pars urbana della fattoria. L’uso di nuove tecniche applicate all’archeologia e nuovi sistemi di analisi applicati alla villa di Columbrella, hanno consentito d’incrementare la qualità e la quantità delle informazioni e di migliorare le nostre conoscenze sulla nascita e lo sviluppo della villa romana e delle sue attività economiche in Italia. Nel corso dell’incontro di domani, sabato 11 marzo, saranno presentati gli eccezionali risultati dell’ultima campagna di scavo e il nuovo progetto di ricerca, valorizzazione e fruizione della villa di Columbrella, enfatizzandone gli aspetti metodologici, il cui obiettivo e quello di rendere fruibile una parte del sito prima della prossima campagna di scavo. Le prossime campagne di scavo saranno fondamentali per il completamento della pianta e per consegnare all’attenzione del mondo scientifico una ricostruzione in 3d di uno degli impianti produttivi più antichi e interessanti del territorio della colonia civium Romanorum di Sinuessa, la protovilla di Columbrella, che pur non presentando ancorale caratteristiche insite nella ricchezza di arredi delle ville fondate nel territorio sinuessano a partire dalla metà del II secolo a.C., porta già in embrione le caratteristiche di certi edifici rustici di tipo catoniano dotati di una pars urbana e una pars rustica e fructuaria.

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