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Tutti grandi chef con le consegne di cibo o ingredienti a domicilio

Quando il piatto arriva direttamente con il corriere Tutti i segreti del food 2.0 tra consapevolezza e comodità

(di ALessandro Staffiero) Se per una pizza o un sushi basta accedere a JustEat o Deliveroo – e chi più app ha più ne metta – non dovrebbe stupire che la delicata relazione tra utenza e food si sia orientata verso un particolareggiato sistema fatto di informazioni e stimoli a 360° in rete. Il risultato è un consumatore che non si ferma più alla pizzeria a taglio sotto casa, né al Cinese anni ’90, ma cerca, indaga e definisce il suo gusto in modo esigente e molto più consapevole di quanto accadeva solo due anni fa.

Ma non solo, il web e la crescente diffusione degli smartphone ha arricchito anche la coscienza sui rischi alimentari: l’utente di oggi pretende di poter godere sempre di un’ampia selezione di cibi sani e di qualità, nutrienti, made in Italy o ancor meglio a Km 0, meglio ancora se può ristorarsi con la vista di un logo Slow Food in bella vista. Il termine biologico è sempre più presente, e secondo la ricerca Global Health & Wellness nell’ultimo abbi i cibi biologici hanno coinvolto un giro d’affari di circa 866 milioni di euro, registrando un incremento del 14% sui dati dei dodici mesi precedenti.

Senza poi bisogno di menzionare il risveglio in massa delle coscienze verso l’accezione vegana o vegetariana della propria vita. Forse moda, magari maggiore cognizione di sé stessi o banale spirito camaleontico popolare, quel che davvero conta è che queste correnti esistono e influenzano in modo preponderante anche il mondo del Food online, con menù e servizi dedicati.

Questo letterale boom digitale di informazioni e disponibilità di estende ad un mondo parallelamente importante di contenuti e contenitori social che si declinano in numeri stratosferici di foodblog, video tutorial e nutrizionisti il cui studio fa di civico .com.

Da Masterchef a Bake off Italia, passando per Cucine da incubo a Chef Rubio, anche i format televisivi dal successo ormai conclamato, hanno la loro parte e riformattano per il grande pubblico l’idea demodé che la cucina sia il regno della casalinga. Già. Il mondo del food è qualcosa di più, un settore elegante ed elitario da raggiungere o sognare, magari nell’intimità della propria casa pronti a rifare la ricetta dello chef stellato con ingredienti ordinati online e un tutorial che gira sul tablet. Tutto pur di comparire e condividere, perché poi è tutto finalizzato allo sharing: basti pensare che sono 85 milioni le foto sotto #foodporn in tutto il mondo.

Il consumatore 2.0 vuole essere sofisticato e si affida alla rete per la ricerca delle informazioni che gli permettono di esserlo. Per capire meglio questi interessanti nuovi spaccati della modernità, può essere utile dare uno sguardo ai termini di ricerca sul campione della ricerca online: Google. Ogni mese sono più di 6.600 le ricerche per alimentazione corretta e 3.600 quelle di alimentazione vegana. Ma la vera informazione la fanno le fonti note, largo spazio a food blogger e nomi celebri del web. E poi ci sono le ricerche che battono qualsiasi celebrità. Conseguentemente anche l’e-commerce del settore food ha subito un assestamento specifico che è riuscito a permeare in modo consistente le abitudini di un Paese così tradizionalista come l’Italia. E l’ha fatto davvero: gli italiani hanno ceduto al trend del cibo portato direttamente a casa, andando oltre lo step primordiale del take away e proponendo nuovi orizzonti che vanno dall’acquisto di ingredienti, food grocery, kit per ricette di grandi chef fai-da-te e sconfinano nel nuovo equilibrio sociale della sperimentazione e della cultura del food ad un livello nuovo e ben accetto. Per arrivare a questo punto è stato necessario avere a disposizione un’importante e attenta base logistica di corrieri espressi e servizi di spedizione affidabili – utile in tal senso lo sviluppo di portali di comparazione dei vari spedizionieri e della migliore soluzione del caso come Packlink.it che offre una panoramica su tempi e costi di spedizioni quali Poste italiane, UPS, TNT, Corriere BRT e SDA per citarne alcuni. E questo è uno strumento valido sia per l’acquirente, che ha una visione completa delle sue opzioni, che per il venditore che può selezionare e decidere in base alle sue specifiche necessità. Questo particolare spaccato del food e dei trend dell’utenza non può comunque prescindere dalla nascita dei GAS, i gruppi di acquisto solidali che hanno di fatto sdoganato la compravendita all’ingrosso di prodotti bio e a Km 0. Tutto a casa a propria, direttamente in cucina dove ci si può dedicare alla preparazione di succulenti piatti da fotografare, condividere e ovviamente degustare – magari in compagnia. Dalla pizza napoletana ai cannoli siciliani, al manzo thai e la paella spagnola: con i giusti ingredienti e il tutorial più votato in rete chiunque si improvvisa chef stellato o anche solo intenditore e degustatore. Il risultato? Migliaia di pagine Instagram piene di piatti e battaglie di like e follower a colpi di hashtag.

la pizza è sempre la regina del delivery food