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VAIRANO PATENORA – Droga, il coraggio di una madre: denuncia il figlio e fa arrestare la banda di spacciatori

VAIRANO PATENORA – Il coraggio di una madre ha permesso agli investigatori di sgominare una rete di spacciatori. Parte propria dalla denuncia di una giovane donna di Marzanello, infatti, l’inchiesta culminata ieri con l’arresto di tre persone, gli obblighi di firma per due giovanissimi del posto e il coinvolgimento di altre figure del territorio indagate a piede libero. La donna, quando scoprì che il figlio era finito nel giro della droga, cercò di convincerlo a curarsi, strappò mille promesse ma non ottenne mai nulla di concreto. Anzi constatò che ilfiglio veninva utilizzato anche per piccoli episodi di spaccio. Così decise di percorrere la strada più dolorosa per una madre: denunciare il suo stesso figlio e gli spacciatori dai quali si riforniva. L’abilità degli investigatori, poi, ha fatto tutto il resto facendo finire, ieri, nella rete cinque persone.  Valentino Fusco 23enne e Francesca Daniele 24enne, entrambi di Vairano Patenora, contro di loro è stata disposta la misura cautelare dell’obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria.
Agli arresti domiciliari Aniello Galdiero 36enne di Vairano Patenora e Domenico Trezza 34enne di Acerra (punto di riferimento per l’acquisizione dello stupefacente). Durante il blitz dei carabinieri è stata arrestata (e collegata ai domiciliari) anche Shapalova Yuliva, moglie di Galdiero, che aveva con se 200 grammi di sostanze stupefacenti.  L’attività investigativa ha consentito, inoltre, di procedere al deferimento, in stato di libertà, per i medesimi reati, di altre cinque persone dimoranti nei comuni di Vairano Patenora e Pietravairano.  L’attività investigativa, attraverso il monitoraggio delle “piazze di spaccio” individuate nei comuni di Vairano Patenora e Piedimonte Matese e comuni limitrofi, ha consentito di documentare  numerose cessioni delle diverse tipologie di stupefacenti, in alcuni casi anche a studenti di scuole  superiori della zona.  E’ stato inoltre possibile tracciare i canali di rifornimento dello stupefacente da parte degli indagati, che sistematicamente, con cadenza settimanale, si recavano nel napoletano, ed in particolare nella zona di Acerra, dove si approvvigionavano di hashish e marijuana.

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