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Antonio Di Meo

CELLOLE – Comune, da oggi è vuota la scrivania di Di Meo: va in pensione uno dei dipendenti più amati

CELLOLE (Matilde Crolla) – Lascia il Comune di Cellole una delle figure più emblematiche tra i funzionari di questi ultimi quarant’anni. Questa mattina la scrivania sempre piena di carte e scartoffie all’ufficio Tributi è vuota. Antonio Di Meo, uno dei dipendenti comunali cellolesi più amati ed apprezzati, è andato in pensione. Formalmente la sua quiescenza inizierà a novembre, quando con una festa di addio saluterà i suoi colleghi. Ma di fatto già da oggi Antonio Di Meo non è più in Municipio, al piano terra del Comune in una stanzetta illuminata dal suo sorriso e dalla sua umiltà. E’ dal 31 dicembre del 1982 che Antonio Di Meo lavora al servizio del Comune di Cellole. Tanti anni all’ufficio protocollo, poi alla ‘posta in partenza’, all’archivio. Per poi ‘approdare’ all’ufficio Tributi, diretto da Vincenzo Sicignano, con cui Antonio ha collaborato in maniera fattiva e responsabile. Si è occupato della Tari, dell’Imu, dell’Ici, dei contratti dell’acqua. Ha avuto a che fare con problematiche, polemiche, richieste a volte assurde. Ma non ha mai perso la sua affabilità e disponibilità nei confronti di tutti. Ha fatto della battaglia contro il fumo nei luoghi pubblici una ragione di vita, inimicandosi in talune circostanze anche qualche amministratore. Ma è sempre andato dritto per la sua strada, senza mai girarsi indietro. Anche quando in alcune circostanze è stato vittima di ingiustizie evidenti che non gli hanno consentito di ‘spiccare’ il volo professionalmente parlando, pur avendo i requisiti e l’esperienza necessaria. Ma non si è lasciato scalfire Antonio. Al contrario. E’ andato avanti sempre a testa alta. Perché è un uomo di cuore Antonio. E lo ha dimostrato anche nella sua partecipazione attiva all’Aido, di cui oggi è presidente onorario. Sessantatre anni Antonio, quarantatré di contributi previdenziali. Una moglie sempre al suo fianco, discreta e complice, Giovanna Maria Fava. Tre figli: Angelo, Vincenzo e Rosetta. Quattro nipotini, Angelica, Diego Antonio, Roberta e Maria. Nipotini a cui si dedicherà a tempo pieno con la pensione. “I rapporti tra i dipendenti e gli amministratori si sono modificati negli ultimi anni– ha dichiarato Antonio, nel momento in cui gli chiediamo come siano cambiati i tempi per chi lavora in Comune-. Ricordo con affetto gli anni d’oro, quelli di Lorenzo Montecuollo. C’era sintonia, nessuna conflittualità tra noi dipendenti. Con gli anni, invece, inevitabilmente si sono inaspriti i rapporti. Anche per la politica che è entrata troppo nelle stanze di noi dipendenti”. E’ felice di andare in pensione Antonio. Anche se confessa: “Mi resta il rammarico di non poter seguire questa nuova amministrazione, avrei voluto restare ancora un po’ a svolgere le mie mansioni per farmi apprezzare anche da questa nuova amministrazione che si è insediata da poco. Ma vado via felice di aver dato tutto me stesso sempre con umiltà e serietà”. Antonio conclude la nostra conversazione ricordando tutti i suoi colleghi di questi quarantatré anni di servizio al Comune di Cellole, con un pensiero particolare a quelli che non ci sono più e che resteranno sempre nel suo cuore.

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