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GIOIA SANNITICA – Intrigo in comune, lite fra Michelangelo e Luciana. Duro zio Pierino: lo faccio cadere

GIOIA SANNITICA – L’elezione di Michelangelo Raccio è avvenuta grazie all’interessamento di Luigi Imperadore e del gruppo Termotetti. Con le loro pressioni e la loro forza, hanno portato tanti voti alla lista guidata da Raccio; voti che sono stati assegnati alla candidata Luciana Cappella, nipote del numero uno del Sannio Alifano, Pietro Cappella, arrestato ieri insieme ad altre 19 persone, fra cui lo stesso Luigi Imperadore. In cambio dei voti alla nipote, Cappella Pietro, aveva garantito all’imprenditore l’aggiudicazione di diversi appalti al Sannio Alifano. Aggiudicazioni, successivamente, realmente avvenute.  Una situazione che la Procura della Repubblica ha analizzato attentamente individuando così un altro aspetto anomalo, nel rapporto tra Luigi IMPERADORE e Pietro Andrea CAPPELLA, proprio nell’appoggio offerto da primo alla candidatura della nipote del presidente del Consorzio.
Risulta, infatti, da una nota dei Carabinieri di Piedimonte Matese che nel corso della campagna elettorale del 25 maggio 2014 per le elezioni amministrative nel comune dì Gioia Sannitica il presidente del Consorzio Pietro Andrea CAPPELLA, al fine di sostenere la candidatura della nipote Luciana CAPPELLA, aveva chiesto ed ottenuto appoggio dì Luigi IMPERADORE, offrendo in cambio la garanzia di aggiudicazione delle gare d’appalto bandite dall’ente da lui presieduto. Un’immediata conferma dì quanto riportato nella nota si deduce non solo dal dato empirico che la Termotetti si è effettivamente aggiudicata le gare d’appalto bandite dal Consorzio successivamente alla tornata elettorale, ma anche dal contenuto di una conversazione tra presenti intercettata all’interno dell’ufficio del presidente del consorzio CAPPELLA, in data 9 settembre 2015. In tale circostanza, infatti, in ufficio è presente proprio la nipote del presidente, Luciana CAPPELLA, la quale confida allo zio di attraversare un periodo turbolento in seno all’amministrazione comunale di cui fa parte e, in forza del legame di amicizia tra il sindaco RACCIO e il presidente del Consorzio, chiede a quest’ultimo di incontrare il RACCIO e di parlare con lui della posizione della nipote, al fine di convincere il sindaco di Gioia Sannitica ad agevolarla nelle sue attività. In tale conversazione il CAPPELLA fa esplicito riferimento alla tornata elettorale del maggio 2014, dichiarando che il sindaco ha preso i suoi voti grazie alla TERMOTETTI e se dovesse perdere quell’apporto sarebbe “finito”.
Le difficoltà che Luciana CAPPELLA stava vivendo in seno all’amministrazione di Gioia Sannitica, raccontate allo zio Pietro CAPPELLA, sono state oggetto di alcuni articoli di giornale (la nostra testata n.d.r.), in seguito al quali CAPPELLA – scrive la Procura –  ha sporto querele presso le competenti autorità col chiaro intento di insabbiare la realtà dei fatti e il suo improprio interessamento politico a favore della nipotina.

Le intercettazioni telefoniche fra Pietro Cappella e la nipotina Luciana

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2 commenti

  1. ahh ecco, come volevasi dimostrare, la vittoria elettorale è sacco del saccheggio….

  2. provo dolore, per la mia terra,per la mia gente, per il mio paese…